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Cashback e condivisione: come funzionano le assicurazioni P2P

Di
Deborah Ullasci
22 Agosto 2023

Il concetto dell’assicurazione Peer-to-Peer è intrinsecamente affine al principio mutualistico da cui tutte le forme assicurative hanno avuto origine. Le moderne piattaforme tecnologiche stanno tuttavia fornendo strumenti in grado di creare network, semplificare e rendere i processi più trasparenti, apportando innegabili benefici nella riduzione dei costi.

L’assicurazione Peer-to-Peer (P2P) si distingue in questo senso come un approccio rivoluzionario che ridefinisce il panorama dell’assicurazione tradizionale e promuove un senso di comunità, fiducia e responsabilità condivisa tra gli assicurati. Per diffondere l’utilizzo di questo strumento però è necessario in primo luogo conoscerlo e successivamente promuoverlo attraverso la comunicazione di una cultura della sicurezza che in Italia è ancora poco diffusa.

In questo articolo, approfondiremo il funzionamento dell’assicurazione P2P, metteremo in evidenza le sue differenze rispetto all’assicurazione tradizionale ed esploreremo il suo potenziale attraverso i pro e contro.

 

Cosa sono le assicurazioni Peer-to-Peer?

L’assicurazione P2P (ovvero tra pari) rientra nella filosofia della share economy che consiste nell’abbattere i costi dell’assicurazione condividendo la responsabilità finanziaria, il rischio ed il costo dei sinistri.

In pratica questo modello rivisita il concetto originario della mutualità con cui son nate le assicurazioni ma stavolta utilizzando tecnologie come la blockchain e l’Internet of Things. Si creano gruppi strettamente accomunati da necessità, interessi e rischi comuni che accettano di unire le proprie risorse nel caso in cui un membro del gruppo subisca un danno.

Il successo è dato dalla semplicità del modello: ci si assicura insieme ad un gruppo di persone costruendo una sorta di “salvadanaio” da cui si attinge in caso di pagamento di indennizzo. Se invece non ci sono stati sinistri la compagnia di assicurazione rimborsa una parte del premio pagato.

Avviene dunque una sorta di redistribuzione, di cashback, riducendo così la quota che normalmente sarebbe stata destinata all’utile della compagnia per orientarsi invece verso gli assicurati. Nel caso in cui le perdite da risarcimenti superano i premi raccolti, è prevista una copertura con una compagnia di riassicurazione per coprire la differenza. Dato che i premi non necessari per pagare i risarcimenti vengono rimborsati agli assicurati, i conflitti tra gli assicurati e le compagnie assicuratrici tendono a essere minimizzati con i prodotti P2P.

 

Cosa differenzia le assicurazioni P2P dalle assicurazioni tradizionali

A differenza delle tradizionali compagnie assicurative, dove il denaro fluisce in modo unilaterale, l’approccio P2P rende partecipi gli assicurati stessi nel processo. Gli assicurati sono uniti in gruppi e contribuiscono con premi che vengono accumulati in un fondo comune. Quando uno dei membri affronta un imprevisto e necessita di un risarcimento, il denaro necessario proviene da questo fondo collettivo. Questo concetto ridefinisce il ruolo degli assicurati da meri beneficiari passivi a partecipanti attivi nella condivisione dei rischi.

Un approccio che favorisce la fiducia perché l’agenzia non trae profitto negando le richieste di risarcimento mentre il cliente è più responsabilizzato forgiando così un forte senso di comunità e supporto reciproco.

Le compagnie assicurative tradizionali invece guadagnano un profitto dai premi che non vengono utilizzati per pagare le richieste di risarcimento degli assicurati. Questo significa che potrebbe esserci un incentivo economico per respingere le richieste. Di conseguenza, il processo di gestione delle richieste può talvolta essere complicato, frustrante e molto lungo.

 

Hanno vantaggi e svantaggi

L’essenza dell’assicurazione P2P risiede nella sua trasparenza, poiché i partecipanti hanno una chiara comprensione dei rischi che condividono collettivamente. La flessibilità è un altro vantaggio chiave, poiché il modello si adatta alle esigenze uniche degli individui, offrendo soluzioni su misura che l’assicurazione tradizionale spesso fatica a fornire. Inoltre, la responsabilità personale prende il centro del palco, promuovendo un maggior senso di proprietà e vigilanza riguardo alla gestione del rischio. Il processo di reclamo delle società insurtech non solo è più semplice e completamente digitale, ma i provider P2P non hanno vantaggi dal negare i reclami. Ciò può comportare un processo di reclamo più rapido e senza scartoffie.

Un altro vantaggio è il premio generalmente più conveniente. Le compagnie assicurative P2P lavorano per massimizzare i loro profitti in modo diverso rispetto alle compagnie tradizionali, sono per questo in grado di offrire premi meno costosi per la maggior parte dei casi.

In generale le compagnie di assicurazione P2P offrono un rimborso quando il gruppo non utilizza tutti i soldi versati nel loro fondo comune. In alcune aziende, il vantaggio si traduce in un rimborso in denaro o sconti per successivi premi assicurativi mentre altre aziende destinano il denaro avanzato dai premi assicurativi per scopi sociali.

Dal punto di vista pratico più ampio, anche se la tecnologia sta diventando ampiamente accessibile, i quadri normativi sono ancora indietro rispetto allo sviluppo tecnologico. Molto lavoro deve ancora essere fatto affinché il modello possa diventare ampiamente diffuso.

Il mercato assicurativo è enorme, perché un modello diventi popolare deve dimostrarsi scalabile. Il problema con l’assicurazione P2P è che il modello non è scalabile. Tuttavia, è qui che le assicurazioni P2P possono incontrare delle sfide. Mentre i vantaggi intrinseci a questo modello sono chiaramente visibili in ambienti su piccola scala, la sua applicabilità su vasta scala potrebbe rivelarsi problematica. L’eventuale incorporazione di milioni di partecipanti potrebbe generare difficoltà nell’infrastruttura e, paradossalmente, comportare più svantaggi che benefici.

 

E in Italia?

Le radici storiche delle assicurazioni si fondano sul bisogno di mutuo soccorso, nate proprio in Italia. Rispetto alla mutualità delle origini, quella di oggi si inserisce in un concetto più articolato, in grado di realizzare sempre più ampie forme di assunzione e distribuzione di rischi a vantaggio dei singoli ma anche del più generale sviluppo sociale, economico e tecnologico.

Il modello delle mutue infatti sta tornando d’attualità, proprio quando la società e l’assicurazione puntano sull’individualismo e la personalizzazione. È la riscoperta della responsabilità e della disponibilità a risolvere i problemi attraverso la condivisione.

Attualmente in Italia sono attive circa 2.000 società di mutuo soccorso, che svolgono attività che spaziano dall’ assicurazione sanitaria integrativa e sostegno per la copertura di spese funerarie, ad  attività ricreative, culturali, all’erogazione di borse di studio.

L’unica società che può vantare una tradizione ininterrotta di mutuo soccorso sin dalle sue origini e che opera a livello nazionale è la “Cesare Pozzo”, che fornisce assicurazione sanitaria integrativa a 86.000 iscritti in tutt’Italia. Tuttavia, in Italia le società di mutuo soccorso hanno un ruolo limitato nell’ambito dell’assicurazione integrativa, in quanto coprono solo il 14% della spesa sanitaria privata, e quindi molto meno delle società omologhe operanti in altri paesi europei.

Nel panorama delle assicurazioni di mutuo soccorso, l’attenzione si è generalmente focalizzata prevalentemente sui servizi sanitari e assistenziali. Al contrario, One2One è la prima società di mutuo soccorso nell’auto nata per fornire sostegno finanziario in situazioni di furto, incendio o eventi naturali che coinvolgono i veicoli privati. La sua area d’ intervento esclude però la copertura per la responsabilità Civile.

Anche le assicurazioni P2P stanno prendendo piede in diversi paesi, con esempi come Friendinsurance in Germania e il rinomato Lemonade negli Stati Uniti, famoso per aver liquidato sinistri in soli tre secondi, in Italia questa innovativa modalità è ancora poco diffusa.

Tra i primi ad offrire un’ assicurazione P2P in Italia, chiamata anche “social insurance”, figura Axieme, in cui è il cliente a scegliere di unirsi a una “cerchia” già esistente o crearne una nuova, alla quale possono in seguito aggiungersi altri partecipanti. All’interno di ciascuna cerchia, al termine del periodo di copertura, l’algoritmo calcola il rimborso basato sul numero di sinistri verificatisi all’interno del gruppo stesso.

Il cashback può essere fornito sotto forma di rimborso oppure con la possibilità di reinvestirlo per ottenere benefici sul rinnovo della polizza dell’anno successivo. Inoltre, i clienti possono optare per devolvere il loro Giveback a enti partner come l’Associazione Veronesi o il Banco Alimentare, con l’aggiunta dell’impegno di Axieme di raddoppiare l’importo devoluto. La peculiarità di Axieme sta nel suo ruolo di broker di nuova generazione, un intermediario assicurativo iscritto al registro dell’IVASS (l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni).

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