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Brian Armstrong - Photo by Steve Jennings/Getty Images for TechCrunch - da Flickr

Chi è Brian Armstrong, la rockstar dei bitcoin, founder di Coinbase

Di
Lucia Ingrosso
20 Settembre 2019

Brian Armstrong ha fondato Coinbase, una delle principali piattaforme di exchange di criptovalute, primo unicorno del settore che lo ha reso miliardario

«Il bitcoin è una delle invenzioni più importanti di tutti i tempi e ha lanciato un movimento globale. È fantastico vedergli sorgere attorno un intero ecosistema, ma il bitcoin è il mio primo amore». Questa dichiarazione è stata fatta da Brian Armstrong, fondatore e Ceo di Coinbase, a gennaio, in occasione del 10° compleanno della regina delle criptovalute. «Credo che siamo ancora all’inizio di un movimento e che la piena promessa della piattaforma Bitcoin sia ancora da realizzare». Ma chi è Brian Armstrong e che cos’è Coinbase? Per scoprirlo, facciamo un passo indietro.

Doppia laurea: Informatica ed Economia

Brian nasce il 25 gennaio 1983 (oggi ha 36 anni). Cresce a San Jose, in California. Sin da ragazzo, sviluppa un grande interesse per la tecnologia informatica. Alle superiori, inizia a programmare in Java e Css. «Allora, tutti mi consideravano un nerd» ricorda di quel periodo. Inizia a lavorare quando è al liceo: nel garage del vicino progetta siti web per piccole imprese della zona. Nel 2001, si iscrive alla Rice University. Nel 2003, fonda UniversityTutor. com, un portale su cui gli studenti possono trovare un tutor e i tutor creare la loro piccola attività di formazione. Brian sarà il Ceo di UniversityTutor.com fino al 2012. Nel frattempo ottiene due lauree e un master. Poi passa un anno a Buenos Aires, in Argentina.

Il suo percorso comprende esperienze in Ibm, Deloitte e Airbnb. Ma da un certo punto in poi, la sua storia si intreccia con quella delle criptovalute. È il 31 ottobre 2008, quando viene rilasciato il white paper (documento scritto per presentare e promuovere un prodotto o una tecnologia) del bitcoin, da Satoshi Nakamoto, pseudonimo del creatore della prima criptovaluta, la cui identità non è stata ancora svelata.

La folgorazione del white paper di Nakamoto

Racconta Brian su Twitter: “Ho letto il white paper di Satoshi Nakamoto per la prima volta nel 2010, quando ero a casa per Natale. Non sono stato capace di smettere di pensarci per i sei mesi successivi e l’ho riletto un sacco di volte. Mi entusiasmava la prospettiva di un altro protocollo globale decentralizzato (come Internet) che avrebbe potuto creare una maggior libertà finanziaria. La maggior parte dei miei amici pensava che il bitcoin fosse un’invenzione bizzarra, ma qualcosa nella pancia mi diceva che fosse invece importante. Volevo darmi da fare per contribuire a rendere questa tecnologia più semplice da usare. E volevo anche capire se poteva essere utilizzata in modo più ampio».

Brian dedica notti e weekend a ragionare su vari progetti legati alla criptovaluta. La prima idea è quella di un semplice wallet (portafogli) per Android, che però era troppo diffi cile da usare e a rischio bug. Questo offre però a Brian la possibilità di imparare e documentarsi sulla piattaforma Bitocoin. L’obiettivo è raggiungere il maggior numero possibile di utenti e ci riesce lavorando a fondo sugli aspetti tecnologici, superando ostacoli.

«Ci sono voluti tre mesi, che mi hanno aiutato a conoscere il protocollo a un livello più profondo. Il progetto iniziale era di usare il nome BitBank, perché mi piaceva come suonava, tipo PayPal o CocaCola. Gli avvocati, però, mi consigliarono di non usare la parola banca nel nome. In pieno brainstorming per trovare il nuovo nome, mi sono imbattuto nel termine “coinbase”, una parte del protocollo Bitcoin, e mi è piaciuto. Ho comprato il dominio per 1.800 dollari. E da lì siamo partiti».

Si comincia a fare sul serio

Coinbase viene fondata nel giugno del 2012 da Brian Armstrong, insieme a Fred Ehrsam. Del team iniziale faceva parte anche Ben Reeves, che poi lascerà il progetto per diversità di vedute sul business. Il passo successivo è quello di entrare nel programma di incubazione per startup di Y Combinator. A ottobre dello stesso anno viene lanciato il servizio di compravendita di bitcoin. Negli anni successivi, tanti scommettono sull’idea di Armstrong e la finanziano. Nel 2013 arrivano 30 milioni di dollari da vari fondi di venture capital. L’anno successivo, anche grazie al lancio di servizi aggiuntivi, Coinbase arriva a 1 milione di utenti e vengono stretti accordi con aziende come Dell, Expedia e Time Inc., che sono così in grado di accettare pagamenti in bitcoin. Il 2015 si apre con l’arrivo di un fi nanziamento da 75 milioni di dollari. In seguito, viene lanciato un servizio per lo scambio di bitcoin fra i trader professionisti.

Coinbase (e Brian) oggi

Attualmente la piattaforma di exchange Coinbase permette di scambiare 32 valute con tre criptovalute: bitcoin, ethereum e litecoin. Il quartier generale è a San Francisco, in California, e i clienti si trovano in 190 Paesi del mondo. Nelle intenzioni dei suoi ideatori, si appresta a diventare “il Google delle criptovalute”. Brian Armstrong è al 20° posto nella classifica di Forbes degli Under 40 più autorevoli. L’attuale Ceo di Coinbase è uno dei primi miliardari resi tali dalle criptovalute. Un nuovo round di finanziamento da 300 milioni di dollari ha portato il valore di Coinbase a 8 miliardi di dollari. La partecipazione di Brian, valutata 1,3 miliardi di dollari, ne fa uno dei primi imprenditori resi miliardari dalle criptovalute. Nella community dei bitcoin, è considerato una specie di rockstar. 

 

Tratto da Millionaire di luglio 2019. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it

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