Gli affitti brevi rappresentano ormai una fetta consolidata del settore immobiliare italiano ed internazionale. Mentre molti proprietari gestiscono case per ottenere un’integrazione del reddito, alcuni giovani “imprenditori” hanno trovato un nuovo campo di gioco: sfruttare il cosiddetto ‘Airbnb arbitrage’, ossia affittare immobili che non possiedono per rilocare le unità come case vacanze su piattaforme come Airbnb e Booking. Attraverso questa strategia, il nuovo esercito di “property manager” punta a guadagni rapidi, incoraggiati dai racconti di TikTok e Instagram in cui si paventano profitti da capogiro, spesso supportati da corsi a pagamento.
Ma quanto è realistica questa narrativa?
In Italia, il settore degli affitti brevi è un’opzione particolarmente gettonata tra i proprietari che preferiscono un uso più flessibile dei propri immobili, evitando i rischi di morosità associati ai contratti tradizionali. Inoltre, l’affitto breve permette di adattarsi a stagionalità e grandi eventi, incrementando le possibilità di guadagno.
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