«Così ho conquistato Starbucks»

Di
Tiziana Tripepi
5 Novembre 2018

Succede a Milano. Cammini e ti fermano per strada per offrirti un lavoro da Abercrombie. Ci resti qualche anno, intanto studi il mondo della moda sostenibile. Così molli tutto e crei la maglietta tinta con la polvere di grafite che piace anche al presidente di Starbucks. Lui è Matteo Ward, italoamericano, una laurea in Bocconi e un’esperienza negli uffici di Abercrombie in Germania. Tre anni fa ha mollato il suo lavoro e, insieme a due amici, ha cominciato a creare vestiti che non impattassero né sull’ambiente né sul lavoro delle persone. Il suo brand si chiama Wrad, dall’incrocio di raw (crudo) e rad, radicale. E se entrate nella nuovissima Roastery di Starbucks a Milano, lo troverete.

Come è nata l’idea?

«Mentre lavoravo in Abercrombie ho intrapreso un percorso di ricerca personale e ho scoperto una cosa incredibile: la moda è la seconda industria più inquinante dopo il petrolio. Per produrre una maglietta occorrono 2.700 litri di acqua, per la tintura dei capi vengono utilizzate tra 1.600 e 2.000 sostanze chimiche che a loro volta hanno un impatto enorme sui fiumi, soprattutto nelle zone meno controllate del Pianeta. Una maglietta sintetica ci mette 200 anni a decomporsi, perché contiene combustibili fossili, il nylon ci mette anni, mentre una in cotone 5 mesi. E poi lo spreco: l’85% dei capi prodotti viene buttato in discarica. Ho deciso di licenziarmi e investire la mia liquidazione in un progetto di moda sostenibile. Per prima cosa, insieme a Victor (uno dei due soci, vedi foto, ndr), ho fatto un viaggio, per incuriosire le persone e creare un movimento su questo problema».

Come è nata la GraphiTee?

«Dall’incontro con Susanna Martucci, ideatrice di Perpetua, la matita prodotta per l’80% con la polvere di grafite, che viene da 20 anni di ricerca nell’economia circolare. È stato il nostro primo investitore, con lei abbiamo fatto una partnership che ci ha portato a inventare una nuova forma di tintura che recupera la polvere di grafite scartata dai processi di lavorazione industriale (viene dalla produzione di elettrodi). Sono riuscito a raccogliere circa 400mila euro, che mi sono serviti per ricerca e sviluppo, risorse umane e comunicazione».

Quando hai svoltato?

«Abbiamo deciso di partecipare ai Red Dot Design Award. Tutto mi sarei aspettato fuorché di vincere il premio Best of the Best 2017. Tale risultato mi ha dato il coraggio di bussare alle porte di Yoox Net-A-Porter, che ha una parte della piattaforma dedicata alla moda sostenibile. Loro mi hanno fatto un’altra proposta: di sviluppare una piccola collezione per Natale. Nel frattempo abbiamo ideato una giacca in denim e una felpa in canapa e grafite».

E la partnership con Starbucks?

«Starbucks aveva preso contatti con aziende italiane, per rappresentare l’Italia nel suo store. Per il merchandising aveva contattato Perpetua, e Susanna ha parlato di noi. Un giorno mi hanno chiamato e mi hanno detto: “Condividiamo i vostri valori. Abbiamo deciso di inserire Wrad a livello globale e vorremmo i vostri capi anche negli store di Seattle e Shanghai”. Un sogno che diventa realtà: un colosso da 22 miliardi di fatturato che decide di dare visibilità a un brand che è da 9 mesi sul mercato! Ora la grande sfida: abbiamo bisogno di strutturare la parte produttiva e quella commerciale e stiamo cercando investitori».

Info: www.wradliving.com

Tratto dall’articolo “Milano is the future” pubblicato su Millionaire di ottobre 2018. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it

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