Italia 2022: l’anno delle startup & scaleup

Di
Redazione Millionaire
21 Dicembre 2022

È stato un anno difficile per la crescita economica, ma nonostante il freno posto dalla crisi ucraina, alcuni settori sono riusciti comunque a mantenere alta l’asticella.

 

L’ecosistema fintech ha raggiunto una quota di mercato di oltre 3,7 miliardi di euro, arrivando a raccogliere un totale di quasi un miliardo di dollari (934 milioni per la precisione).

Tra le startup del settore fintech e insurtech presenti in Italia a fine 2022, troviamo un totale di 630 realtà. Di queste, solo quest’anno ne sono state costituite 27, mentre quelle già costituite hanno visto aumentare i propri ricavi di oltre il 70%, conquistando così l’attuale quota di mercato. A confermarlo è l’Osservatorio fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano con una ricerca volta ad individuare i nuovi trend dell’ecosistema startup.

Il sistema fintech risulta essere molto concentrato: significa che la maggior parte dei finanziamenti (il 90%) viene raccolta dal 5% delle startup/scaleup del settore e il 69% dei finanziamenti complessivi atterra invece in società fintech che hanno sede a Milano.
Secondo i report e le analisi di mercato condotte dall’Osservatorio, il modello as-a-service continua a essere il cuore del settore; attraverso software e pacchetti ceduti in licenza a un secondo attore non autorizzato, questo modello consente alle aziende di lasciare a terzi la cura dell’interazione con il cliente finale e l’esperienza d’uso. Attualmente, il modello as-a-service è utilizzato dal 75% delle società italiane.

 

Più nel particolare, un altro modello emerso quest’anno è quello del Banking as-a-service, modello che vede protagoniste banche e istituti finanziari autorizzati.
Secondo la ricerca del Polimi, oltre a conto corrente e strumenti di pagamento, il 44% delle Challenger Bank offre anche le possibilità di investimento, il 32% consente di richiedere prestiti e il 20% di sottoscrivere polizze.

 

Il 2022 ha mostrato anche una nuova strada spesso che segnerà una delle tendenze più importanti del 2023: l’embedded finance.
L’embedded finance, in italiano finanza integrata o finanza incorporata, in sostanza consente alle società di qualsiasi settore di fornire servizi finanziari e creare un’esperienza molto più fluida e personalizzata per i suoi clienti.
Partita già da qualche anno, è nell’ultimo periodo che l’embedded finance ha ricevuto la sua consacrazione, complice una crescita importante della diffusione di servizi tipicamente ad appannaggio degli istituti di credito tradizionali, associati ora a brand di ogni settore. Non c’è dubbio che una forte spinta verso questa tendenza l’ha impressa il Covid. Il lungo periodo di lockdown ha dimostrato che il settore bancario ha retto grazie alle soluzioni tecnologiche, anzi di più: secondo i dati rilevati dalla ricerca condotta dall’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano, oltre il 70% di coloro che durante la pandemia hanno interagito con la banca o l’assicurazione in modalità digitale si è ritenuto soddisfatto del servizio.

 

C’è molta curiosità su ciò che accadrà al sistema fintech e insuretech italiano nel 2023, l’economia sta reagendo in modo estremamente positivo. Le startup e le società italiane si stanno mostrando estremamente competitive sul panorama internazionale, aprendo addirittura canali di trattative e acquisizioni con gruppi tra i migliori al mondo.
Ogni anno nuove startup entrano a far parte del panorama degli unicorni e la domanda che viene spontanea è: chi sarà il prossimo?

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