I giovani e la Rete: come blockchain, criptovalute e NFT regalano nuove opportunità
Si fa presto a dire Internet. Luca De Giglio, 50 anni ed esperienze in tutto il mondo, ce ne racconta almeno 3 versioni. «Fino al 2008 abbiamo il Web1: ci sono tanti piccoli siti, gli utenti leggono, ma pochissimi scrivono. Il Web2 è quello attuale: la Rete è in mano a grandi gruppi che hanno fatto forti investimenti, da Facebook a Google. Le persone possono sia fruire dei contenuti (testi, video, immagini…) sia produrli. Il passo avanti è rappresentato dal fatto che gli utenti ora hanno la possibilità di prendere la parola, il problema è che i contenuti non sono di loro proprietà, ma della piattaforma che li ospita. Il Web3 prevede una democratizzazione del fenomeno, in cui gli utenti diventano finalmente non solo protagonisti, ma anche proprietari a pieno titolo di ciò che mettono in Rete».
Sogno o realtà? E, se di realtà si tratta, quando si concretizzerà il Web3?
Per spiegarlo, facciamo con Luca un passo indietro. «Ho un’esperienza come commerciale all’estero. Nel 2000 inizio a viaggiare. A Praga, noto che i proprietari di appartamenti in affitto cercano clienti, aspettandoli in stazione con le foto delle loro case. Creo così dei siti per ospitare i profili delle case in affitto, città per città. Replico il servizio in varie città dell’Est. Su Google, diventiamo il primo risultato. Il mio obiettivo non è arricchirmi con le commissioni, ma finanziare il mio hobby di viaggiare. Sono stato il primo nomade digitale italiano e ho fatto questa vita per 8 anni».
Ma mentre Luca gira il mondo, a girare è anche il vento. «Arriviamo al 2008. Il crac della banca americana Lehman Brothers dà il via a una crisi economica mondiale. Nasce Airbnb, la piattaforma globale delle case in affitto».
Per De Giglio, è la fine di un’epoca, con il suo business che, dovendosi scontrare con un colosso, non ha la possibilità di sopravvivere. Così rivolge la sua attenzione alle nuove tecnologie.
«Prima studio le criptovalute e nel 2013 includo bitcoin fra i mezzi di pagamento per gli appartamenti. Nel 2017, poi, mi concentro su Ethereum, un sistema per creare delle App sulla blockchain. Da qui nasce l’idea di realizzare una piattaforma in cui gli utenti diventino proprietari e il progetto Trips Community».
I giovani sono i vincitori del Web3
«È una grande opportunità, che solo i più giovani sono in grado di cogliere appieno. Servono mente aperta, voglia di sperimentare e superare vecchi pregiudizi. Siamo stati abituati alla presenza di un’autorità centrale in grado di dare garanzie e autorevolezza. Ma con bitcoin, per esempio, non è più necessaria». Nascono così le Dao, Decentralized Autonomous Organization, cioè organizzazioni che sfruttano la blockchain per essere autonome e decentralizzate.
In futuro, il valore generato dalla Rete non sarà più solo nelle mani di pochi, sarà ripartito fra tutte le persone che collaborano a crearlo. «Le monete virtuali, i token, serviranno per acquisire una quota di proprietà, governance e controllo della piattaforma di cui si farà parte». L’attenzione di De Giglio si rivolge al settore del turismo e perciò scrive un libro: Come stanno cambiando Internet e le prenotazioni nel mercato extralberghiero (Flaccovio).
«Poniamo che io metta il mio appartamento su Airbnb. Nel tempo, colleziono mille recensioni positive. Poi, a un certo punto, subisco un deplatforming, cioè vengo estromesso da Airbnb. Conseguenza: perdo tutte le mie recensioni e la mia reputazione. Viceversa, nelle Dao, conservo tutto (account, annunci, recensioni, credibilità) nel mio wallet.
Grazie agli NFT sulla piattaforma OpenSea è possibile, per esempio, per un fotografo vendere le sue foto, conservandole nel suo wallet e non nel database della piattaforma».
Ma quando sarà operativo il Web3? «In alcuni ambiti già lo è. Per il turismo, dovremo aspettare ancora qualche anno. Ma il cammino è segnato. E il testimone passerà sempre di più agli Under 30. Sarà sempre meno strano vedere un 15enne che spiega al padre come ha guadagnato migliaia di euro online grazie al metaverso e alle criptovalute».