Ridicolo, pigro, sbagliato. Sono solo alcune delle parole che ci trasmettono un immediato senso di inferiorità. Secondo il mensile Entrepreneur, utilizziamo quotidianamente termini negativi senza nemmeno renderci conto delle loro ripercussioni sull’autostima degli altri.
Ecco la seconda parte della lista delle parole più cattive, estrapolata dall’analisi condotta dal giornalista John Rampton sul linguaggio che ha utilizzato negli ultimi sei mesi.
1. Non farlo
Invece di ripetere costantemente alla gente di non fare qualcosa, sarebbe meglio incoraggiarla affinché faccia qualcosa.
2. Timido
Il “timido” non è più solo chi parla poco ed evita di stare al centro dell’attenzione. Oggi chiamare qualcuno timido, soprattutto sul luogo di lavoro, sottintende un atteggiamento di sufficienza e superiorità.
3. Sbagliato
Giudicare il comportamento o l’azione di qualcuno sbagliata, crea distacco, interrompe la comunicazione e presuppone che solo chi parla abbia il monopolio di ciò che è giusto.
4. Pigro
La parola pigro ferisce perché implica che ci sia una totale mancanza di motivazione, energia e spinta all’azione. Spesso potrebbero esserci altre spiegazioni all’apparente pigrizia dell’interlocutore.
5. Inferiore
Giudicare inferiore una persona equivale a dirle di lasciar perdere e non provarci nemmeno.
6. Brutto
È offensivo senza essere di alcuna utilità.
7. Mai
Esclude in maniera categorica ogni speranza. Non utilizzarla se non sei certo. Potrebbe sempre esserci un’altra possibilità.
8. Scontroso
L’essere scontroso potrebbe nascondere un problema più profondo. Dire a una persona che è scontrosa non la aiuterà a risolvere il problema e la farà sentire ancora più triste e nervosa.
9. Ridicolo
La parola più efficace per sminuire l’idea o l’azione di una persona. Meglio limitarsi a dire che non prenderai in considerazione la sua opinione.
10. Inutile
Puoi dire a qualcuno che non si sta impegnando o che la sua azione non è efficace, ma mai che è inutile. Il giudizio di inutilità distrugge l’autostima.