digitalizzazione

135 milioni di euro per la digitalizzazione del territorio

Di
Vanessa Ciccarelli
13 Luglio 2023

Sono in arrivo 135 milioni di euro delle risorse del Pnrr per il progetto “Digitale facile”. L’obiettivo è quello di creare 3 mila presìdi in tutta Italia, sia fisici che itineranti, per diffondere la cultura digitale, contrastare il digital divide e favorire l’inclusione delle categorie più fragili.

«Con la firma dei Piani operativi da parte di tutte le Regioni entriamo nel vivo di un progetto fondamentale per la digitalizzazione del Paese» commenta il Sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti. «Dall’utilizzo dell’App IO all’Anagrafe digitale, ma anche gli adempimenti fiscali o gli acquisti online. Grazie al lavoro dei facilitatori puntiamo ad aumentare le competenze digitali di base di 2 milioni di cittadini entro il 2026».

Fino ad ora non si era mai parlato di valorizzazione della propria identità digitale. Secondo una media europea, infatti, attualmente l’Italia vede solo il 46% della popolazione in possesso delle competenze digitali di base, a fronte del 54% della media UE.

L’iniziativa, promossa dal dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, serve ad acquisire nuove competenze nella popolazione richieste per il lavoro, lo sviluppo personale, l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva, come definito dal modello europeo DigComp. Un altro punto importante è l’inclusione con il coinvolgimento di tutte le 21 Regioni italiane e Province autonome.

Facilitare è la parola chiave del progetto, nasceranno infatti i “Punti di facilitazione” distribuiti su tutta la rete nazionale dove i cittadini verranno formati da facilitatori digitali, che saranno dipendenti pubblici oppure operatori del terzo settore.

 

Come funzionano? Nei punti di facilitazione digitale i cittadini potranno ricevere un aiuto per accedere ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione, come l’App IO, la piattaforma pagoPA, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente e il Fascicolo sanitario elettronico, ma non solo. Si potrà ricevere un supporto pratico e dedicato anche su altri servizi, come la dichiarazione dei redditi precompilata, l’abbonamento per il trasporto pubblico locale, i servizi previdenziali o quelli assistenziali.

Sembra insomma che una “vita facile” non sia più una mera utopia, né per i cittadini ma nemmeno per le imprese che trovano sempre di più l’ambizione di voler stare nel mondo, voler dialogare e adattarsi ai tempi. Sono diverse infatti le aziende che richiedono, spesso anche più frequentemente, una propria identità digitale.

Oggi guardiamo con vivo interesse e speranza per il futuro alle policy per le imprese sul tema della ricerca e del trasferimento tecnologico. Le imprese oggi sono sempre più consapevoli dell’importanza e dei vantaggi del digitale nell’attuale fase economica.

 

Possiamo pensare ad esempio al settore dell’artigianato, dove manualità e storia culturale dell’imprenditore si uniscono alle tecnologie dei tempi raccogliendo tutti i vantaggi che queste possono apportare anche nei tempi, costi, qualità ma anche precisione del prodotto finale. Ma non solo, anche nella realizzazione di nuovi modi di comunicare con i clienti la digitalizzazione diventa un pilastro fondamentale, per creare nuove vetrine, farsi conoscere non solo più a livello locale, nazionale ma molto spesso internazionale. O ad esempio si pensi al cassetto digitale delle imprese, dove i tempi per tenere sotto controllo l’andamento della propria azienda e tutti i documenti che possono servire, sono raccolti nella propria identità digitale. Questo permette di accorciare i tempi a non doversi più recare alla Camera di commercio per effettuare una visura, per esempio.

L’era post pandemica che stiamo vivendo ci ha spinti in una ripresa resiliente, proiettata nel mondo ma soprattutto sostenibile. La sostenibilità è infatti un altro pilastro sul quale le imprese stanno puntando ed esiste una importante connessione tra l’agire digitale e il rispetto dell’ecosistema e dell’ambiente. Grazie alla nuova mobilità di produrre, grazie all’informazione, grazie al machine Learning, al blockchain, a maggiori sistemi di controllo e qualità molto più precisi. Sono queste azioni che vanno inserite nel sogno della quarta rivoluzione industriale perché la rivoluzione digitale rappresenta quello che la macchina a vapore ha rappresentato per la prima.

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