Negli ultimi dieci anni, la Procura di Milano ha intensificato la sua azione contro le multinazionali tecnologiche, recuperando complessivamente 4 miliardi di euro in tasse evase. Questa strategia ha visto l’utilizzo del concetto di “stabile organizzazione” per contestare l’elusione fiscale in assenza di una tassazione globale uniforme.
Google: un accordo significativo
Il 19 febbraio 2025, Google ha accettato di versare 326 milioni di euro al fisco italiano, portando la Procura di Milano a richiedere l’archiviazione dell’indagine per evasione fiscale nei confronti della società. L’inchiesta riguardava mancati pagamenti fiscali tra il 2015 e il 2019, principalmente legati ai ricavi pubblicitari e alla presenza fisica dell’azienda nel paese. Google ha espresso soddisfazione per la risoluzione della questione senza ulteriori contenziosi legali.
Amazon: sotto la lente delle autorità italiane
Parallelamente, Amazon è oggetto di un’indagine da parte delle autorità italiane per una presunta evasione dell’IVA pari a 1,2 miliardi di euro nel periodo 2019-2021. L’accusa sostiene che Amazon abbia facilitato venditori non appartenenti all’UE, principalmente cinesi, nell’evitare il pagamento dell’IVA italiana, non rivelando le loro identità. Se confermata, la somma totale, inclusi interessi e sanzioni, potrebbe raggiungere i 3 miliardi di euro.
Meta: questioni fiscali in sospeso
Nel dicembre 2024, le autorità italiane hanno concluso un’indagine su Meta, la società madre di Facebook, riguardante una presunta evasione dell’IVA per un totale di 887,6 milioni di euro tra il 2015 e il 2021. L’inchiesta si focalizza sulla possibile omissione del pagamento dell’IVA per i servizi offerti agli utenti italiani. Meta ha contestato le accuse, sostenendo che l’accesso alle sue piattaforme non dovrebbe essere soggetto a IVA.
Apple: una sentenza storica
Nel settembre 2024, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che Apple deve restituire oltre 13 miliardi di euro in tasse non pagate all’Irlanda. Questa decisione rappresenta un passo significativo nella lotta contro le pratiche fiscali aggressive delle multinazionali, evidenziando l’importanza di una tassazione equa e uniforme all’interno dell’UE.
Un decennio di azioni decisive
Questi casi evidenziano l’impegno della Procura di Milano e delle autorità europee nel contrastare l’elusione fiscale da parte delle grandi aziende tecnologiche. Attraverso indagini approfondite e l’applicazione rigorosa delle leggi fiscali, sono stati recuperati miliardi di euro, contribuendo a una maggiore equità fiscale e alla tutela delle economie locali.
L’azione concertata delle autorità italiane ed europee contro le pratiche fiscali elusive delle multinazionali tecnologiche sottolinea l’importanza di una cooperazione internazionale e di una regolamentazione chiara. Questi interventi non solo recuperano risorse finanziarie significative, ma stabiliscono anche precedenti legali cruciali per garantire che tutte le aziende contribuiscano equamente ai sistemi fiscali dei paesi in cui operano.