PIC4U

A 18 anni riparano pc usati e li donano agli studenti per la Dad. Mattarella li nomina Alfieri della Repubblica

Di
Redazione Millionaire
16 Aprile 2021

Hanno solo 18 anni e un grande progetto. Nel 2020, dopo il primo lockdown, hanno recuperato 500 computer dismessi da aziende e uffici, li hanno sistemati e regalati a studenti che non hanno mezzi per seguire la Dad e rischiano l’esclusione scolastica.

Loro sono Jacopo Rangone, Emanuele Sacco, Matteo Mainetti e Pietro Cappellini, studenti 18enni di Milano. Insieme hanno fondato PC4U.tech, una piattaforma che mette in contatto chi regala device e chi ne ha bisogno per studiare. Il loro crowdfunding, a dicembre 2020, si è chiuso con una raccolta di 18mila euro, ben oltre le aspettative. Un mese fa il presidente Mattarella li ha premiati come Alfieri della Repubblica, “per aver ridotto il divario digitale”.

«Spesso si dice che la chiave di una vita felice sia trovare la propria passione, e fare di quella la propria vita. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovarla buttandoci in un progetto che si è rivelato molto più grande di come lo avessimo immaginato» racconta Jacopo.

Qual era il vostro obiettivo?

«Nel breve termine, permettere a centinaia di ragazzi milanesi di seguire le lezioni a distanza. Nel lungo termine, ridurre il divario digitale».

Come è nata l’idea?

«Dopo il primo lockdown, mi sono accorto di tante situazioni di disagio lontane dalla mia quotidianità. Giovani studenti che, per mancanza di laptop o tablet, da mesi non riuscivano a seguire le lezioni online. Ho pensato che potesse essere utile una piattaforma che permettesse a questi ragazzi di avere un dispositivo e a chi aveva un pc vecchio ma funzionante di donarlo. Ne ho parlato con il mio amico Matteo, appassionato di startup e innovazione. Poi ho contattato Emanuele, che ha competenze di programmazione, e lui ha chiamato Pietro, il nostro grafico. Insieme, a giugno, abbiamo lanciato l’iniziativa no-profit PC4U.tech».PC PER LA DAD

Come funziona?

«Facciamo tutto noi: ritiriamo i dispositivi da chi li dona, controlliamo che funzionino e, dopo una nuova inizializzazione, li consegniamo agli studenti che ne fanno richiesta sulla piattaforma».

La più grande difficoltà?

«È trovare un equilibrio tra domanda e offerta. Abbiamo sempre tantissime richieste ed è complicato soddisfarle tutte in tempi stretti. Per questo, siamo sempre alla ricerca di donazioni da parte di privati e soprattutto di aziende, che più dei singoli possono contribuire alla raccolta dei dispositivi».

Vi aspettavate il riconoscimento del presidente della Repubblica?

«Non sapevamo neanche della nostra candidatura. È stato un evento meraviglioso e inaspettato. Ho scoperto del premio mentre ero su un treno per Roma (per partecipare a un programma in tv). Mia mamma mi ha girato il messaggio di un’amica di famiglia che si congratulava per la mia nomina ad Alfiere della Repubblica. Sono andato online e sul sito del Quirinale ho letto i nostri quattro nomi».

Che cosa hai provato?

«Sono scoppiato in lacrime, ho abbracciato forte Matteo che era con me. Ho scritto nella nostra chat PC4U. Poi ho chiamato i miei. Eravamo tutti commossi e increduli. È stata un’emozione fortissima, ancora fatico a descriverla, e rimarrà irripetibile, per tutti e quattro».

Un consiglio per i ragazzi?

«Buttatevi! Nelle esperienze, nelle sfide, nelle opportunità che la vita offre. Ci vuole il coraggio di buttarsi, il coraggio di intraprendere. Non abbiate paura di fare quel salto. Solo mettendovi alla prova potrete trovare la vostra passione, una vocazione, e forse la missione della vostra vita».

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