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Cripto app: truffati investitori per oltre 40 milioni

Di
Redazione Millionaire
1 Agosto 2022

Truffe milionarie nel mondo delle app di criptovalute

 

Sebbene rappresenti uno dei settori maggiormente in fase di sviluppo, il mondo delle criptovalute è ancora inesplorato in alcuni segmenti, quelli della sicurezza ad esempio. Trattandosi di un settore non regolamentato da regole ben precise, le occasioni per criminali informatici e affini sono molteplici.

Non si tratta più di una pura supposizione, bensì di una realtà denunciata persino dall’FBI. Uno tra casi più recenti riguarda una serie di false App di criptovalute, capaci di truffare 244 investitori per una cifra di oltre 42,7 milioni di dollari. In un rapporto pubblicato lo scorso lunedì, l’ufficio di polizia investigativa statunitense ha avvisato gli investitori americani di alcuni possibili raggiri tramite App di criptovalute non ufficiali e non reali, a volte sostituendosi ad aziende esistenti, portatrici di loghi e nomi famosi.

Il rapporto recita così: «L’Fbi ha osservato criminali informatici contattare investitori statunitensi, affermando di offrire legittimi servizi di investimento in criptovalute e convincendo gli investitori a scaricare App mobili fraudolente, che i criminali informatici hanno utilizzato con successo crescente nel tempo per frodare gli investitori della loro criptovaluta».

 

Attenzione ai molteplici modus operandi

Il modus operandi dei truffatori non è sempre lo stesso, variando di situazione in situazione, sebbene seguano tutti una traccia più o meno simile, ovvero sostituendosi a una realtà affermata per convincere i papabili investitori a versare somme in cripto, per poi scomparire con il bottino.

Una delle società coinvolte è la YiBit, capace di truffare clienti per 5,5 milioni di euro. Il metodo, anche in questo caso, è collaudato e semplice. I clienti vengono convinti a scaricare un’applicazione che permette il deposito di cripto, gli investimenti sono ironicamente “a fondo perduto”, viste le cifre che puntualmente sono scomparse.

Il dato che fa riflettere è l’effettivo utilizzo di servizi bancari digitali da parte dei consumatori. Secondo uno studio pubblicato da JPMorgan, risalente al 2021, il 99% dei giovani appartenenti alla Generazione Z utilizza servizi bancari digitali, mentre si assesta al 98% per quanto riguarda i Millennials. Una statistica che interessa anche i Boomer, dove la percentuale sfiora il 70%.

Motivo per cui l’attività dei servizi di intelligence è sempre intensificata e non può più essere considerata un plus. Aumentando l’utilizzo dei servizi digitali è vaticinabile anche l’aumento dei crimini riguardo la finanza online e, sebbene la situazione italiana sia ancora in fase di sviluppo, occorre mantenere uno sguardo vigile, evitando di incorrere in massicci raggiri.

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