Trasparenza salariale

Trasparenza salariale: le aziende europee sono lontane anni luce dall’obiettivo

Di
Ilena Ilardo
5 Luglio 2023

Le aziende faticano a tenere il passo con la direttiva europea sulla trasparenza salariale negli annunci di lavoro. Lo scorso marzo, il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza una nuova direttiva sulla parità salariale, che dovrà essere recepita dagli stati membri nei prossimi tre anni. Secondo la direttiva, pubblicata a maggio sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, le aziende in fase di assunzione dovranno chiarire immediatamente – sin dall’annuncio di lavoro – quanto sono disposte a pagare i lavoratori.

Ma una recente indagine di Reverse, azienda specializzata in risorse umane e recruiting in Europa, mostra come in realtà le compagnie europee siano ben lontane dall’adempiere alla normativa. I risultati dell’indagine, condotta su 50 annunci di lavoro in Italia, Spagna, Francia e Germania, non sono incoraggianti. Presentano inoltre un quadro piuttosto uniforme tra il Belpaese e i suoi “vicini” europei.

In Italia, solo il quattro per cento degli annunci analizzati indica la retribuzione, come anche in Spagna. La Francia performa leggermente meglio (sei per cento), mentre la Germania è la più lontana dall’obiettivo: nessun annuncio lavorativo tra quelli analizzati riporta il salario.

«In Italia siamo abituati a pensare che tutto il resto del mondo sia meglio di noi, almeno dal punto di vista economico e lavorativo», ha commentato Daniele Bacchi, ad e co-fondatore di Reverse. «In realtà la nostra percezione è spesso distorta. Abbiamo voluto condurre questa indagine proprio per dimostrare, attraverso i dati, che la trasparenza salariale è purtroppo una questione delicata e importante che interessa tutta Europa e non solo il nostro paese».

 

La direttiva nel dettaglio

La direttiva nasce da un’urgenza che riguarda i divari retributivi di genere: attualmente la media europea è del 13 per cento. In base alle nuove regole, oltre alla trasparenza negli annunci di lavoro sarebbe vietato anche chiedere ai potenziali dipendenti gli stipendi guadagnati in lavori precedenti.

Le compagnie con più di 100 dipendenti potranno quindi andare incontro a sanzioni se non comunicano o correggono le disparità salariali ogni volta che queste superano il cinque per cento senza giustificazioni. Inoltre, i criteri usati per definire stipendi e aumenti dovranno essere neutrali rispetto al genere e comunicati a lavoratori e lavoratrici, che potranno accedere ai dati aggregati per genere sulle retribuzioni.

logo-footer

Direttore responsabile: Donato Parete     

Editore: Millionaire.it Srl – Indirizzo: Largo della Crocetta, 2 20122 Milano (MI) Italia

Partita IVA: 12498200968 – Numero iscrizione ROC: 38684

Hosted by Kinsta

© 2025 millionaire.it.
Millionaire
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili. Clicca per consultare la nostra Privacy Policy

Se disattivi completamente i cookie, potresti disabilitare alcune funzionalità del sito. Anche con tutti i cookie disabilitati, il tuo browser continuerà a memorizzare una piccola quantità di informazioni, necessarie per le funzionalità di base del sito.

I cookie scaricati dal presente sito avranno una validità di 12 mesi, periodo dopo il quale verrà nuovamente richiesta la tua espressione di consenso.
Qualora tu chiuda il banner mediante la “x”, senza indicare la tua accettazione o meno dei cookie di profilazione, il consenso potrà esserti richiesto nuovamente dopo un periodo non inferiore ai 6 mesi. Anche nel caso in cui tu abbia negato il consenso all’utilizzo dei cookie, non potrà esserti richiesto nuovamente se non siano trascorsi almeno 6 mesi da quando hai effettuato la scelta.

Il consenso potrà invece esserti di nuovo richiesto quando mutino significativamente le condizioni del trattamento (ad. es. nuove terze parti coinvolte), o se sia impossibile per il sito sapere se i cookie siano già stati memorizzato sul dispositivo (es. se scegli di cancellare i cookie installati sul tuo dispositivo).

E’ possibile in ogni caso consultare e modificare tale espressione in qualunque momento attraverso questa pagina.