Ecco un esempio per chi si sente di avere già esaurito tutte le proprie possibilità e un invito a non perdere mai la speranza e mantenere sempre la voglia di fare e realizzare i propri sogni. Ci è riuscito, a realizzare il desiderio di una vita, Salvatore Piredda, detto “Felicino”, 98 anni, di Arbus, un piccolo comune del Medio Campidano, in Sardegna. La sua storia è raccontata dal quotidiano L’Unione Sarda. “Felicino” sognava di tornare sui banchi di scuola e oggi frequenta la terza media. Tutte le mattine segue le lezioni insieme ai compagni di 12, 13 anni all’Istituto Comprensivo Pietro Leo. Ed è intenzionato a proseguire gli studi anche dopo.
L’uomo ha raccontato a L’Unione Sarda che da bambino è stato costretto a interrompere gli studi per andare a lavorare e contribuire alle spese di casa. Per anni ha lavorato nei campi. Si è sposato e ha messo su famiglia. Oggi ha figli, nipoti e pronipoti. Ma non ha mai spesso di pensare alla scuola. Da quando è morta la moglie si sente un po’ solo, ma la sua classe, i compagni e i professori gli riempiono le giornate. Ogni mattina arriva puntuale a scuola, zaino in spalla, accompagnato dalla figlia. I ragazzi, che definisce «fantastici» e sempre pronti ad aiutarlo con i suoi problemi di vista, lo fanno sentire «un giovincello». “Felicino” prende il suo impegno con serietà, entusiasmo e un’incredibile determinazione, con lo sguardo sempre rivolto al futuro: «Voglio recuperare il tempo perduto» e, dopo la licenza media, ci saranno le scuole superiori. È un bell’esempio per tutti.