Airbnb rivoluziona la gestione immobiliare con la ‘Rete di Co-Host’ e altre novità.

Di
Matteo Cerri
18 Ottobre 2024

Flessibilità, automazione e supporto locale per i proprietari

Airbnb ha recentemente lanciato una nuova funzionalità chiamata ‘Co-Host Network’, una rete di co-host pensata per mettere in contatto i proprietari di immobili con co-host locali altamente valutati, in grado di supportarli nella gestione delle loro proprietà. Questa novità rappresenta una soluzione rivoluzionaria per chi desidera mettere in affitto una proprietà su Airbnb, ma non ha il tempo o le competenze per gestire le operazioni quotidiane. La rete di co-host offre un modo flessibile per coinvolgere professionisti della gestione immobiliare, aiutando i proprietari a ottimizzare i profitti senza il bisogno di impegnarsi in prima persona in tutte le attività gestionali. Un’opportunità anche per i gestori professionali, soprattutto in Italia, a seguito delle recenti complicate novità regolatorie, e ancor di più nelle aree periferiche dove le principali realtà di property management talvolta sono assenti. Opportunità che alcuni di loro potrebbero vedere come rischio, ma non dimentichiamo che non tutti gli immobili finiscono su Airbnb e il canale diretto talvolta è più conveniente proprio perché risparmia le pesanti fee che Airbnb (e altre piattaforme) possono applicare.

 

Cosa significa essere un co-host su Airbnb?

Un co-host è una persona che supporta il proprietario di un immobile in diverse attività legate alla gestione dell’annuncio e alla comunicazione con gli ospiti. Il ruolo del co-host può variare, ma generalmente copre attività come la creazione e gestione dell’annuncio, la determinazione dei prezzi, la disponibilità delle date, la gestione delle richieste di prenotazione, e l’interazione con gli ospiti prima, durante e dopo il soggiorno. I co-host possono anche occuparsi delle manutenzioni e della pulizia, offrendo una gestione a tutto tondo della proprietà.

Il concetto di co-hosting è nato come una risposta alla crescente domanda di supporto da parte dei proprietari, molti dei quali non riescono a gestire le proprie proprietà a tempo pieno o semplicemente non vivono vicino alla casa da affittare. In questo contesto, un co-host rappresenta una soluzione ideale per coloro che vogliono mantenere una certa distanza dalle operazioni quotidiane, ma non vogliono rinunciare ai vantaggi economici di mettere a disposizione la propria casa su Airbnb.

 

La Rete di Co-Host di Airbnb: una soluzione integrata

Con la Rete di Co-Host, Airbnb offre una soluzione perfettamente integrata all’interno della sua piattaforma. Attraverso questa funzione, i proprietari possono cercare e selezionare co-host locali che abbiano un’ottima reputazione, basata su recensioni e valutazioni degli utenti. Gli host possono visualizzare i profili dei co-host suggeriti dall’algoritmo di Airbnb, il quale tiene conto di oltre 80 fattori tra cui l’ubicazione dell’immobile, l’esperienza del co-host e il tipo di alloggio. Una volta scelto il co-host, tutta la comunicazione e la gestione del rapporto avviene all’interno dell’app, semplificando enormemente il processo.

Secondo le dichiarazioni di Airbnb, questa funzione è stata sviluppata in risposta alle richieste dei proprietari che cercavano un modo per delegare le operazioni quotidiane della gestione senza perdere il controllo completo della propria attività. Judson Coplan, VP of Product Marketing di Airbnb, ha spiegato in un’intervista che molti proprietari volevano avere la possibilità di trovare co-host professionisti, con una comprovata esperienza e capacità, in grado di gestire l’alloggio in maniera autonoma e affidabile.

 

I vantaggi di affidarsi a un co-host

Il vantaggio principale dell’utilizzo di un co-host su Airbnb è la flessibilità. I proprietari possono scegliere di delegare solo alcune funzioni, come la gestione delle prenotazioni o la pulizia della casa, o invece optare per una gestione completa. Questa flessibilità permette ai proprietari di ritagliarsi il ruolo che preferiscono nella gestione del proprio alloggio. Alcuni potrebbero desiderare di interagire direttamente con gli ospiti, mentre altri preferiscono affidare tutto al co-host.

Un altro vantaggio chiave è la possibilità di sfruttare le competenze locali del co-host. Chi affitta una casa vacanze potrebbe non essere in grado di rispondere tempestivamente alle esigenze degli ospiti, soprattutto se non vive nelle vicinanze della proprietà. Un co-host locale, invece, può fornire assistenza immediata in caso di problemi tecnici, come la gestione di una serratura difettosa, oppure per interventi di emergenza. In questo modo, i proprietari possono assicurarsi che i loro ospiti abbiano un’esperienza senza intoppi, migliorando le recensioni e il punteggio complessivo del proprio annuncio.

Inoltre, i co-host possono aiutare a ottimizzare i profitti. Grazie alla loro esperienza, possono consigliare i proprietari su come impostare i prezzi, tenendo conto delle fluttuazioni stagionali o degli eventi locali che potrebbero influenzare la domanda. Possono anche aiutare a migliorare l’annuncio, aumentando la visibilità sulla piattaforma e rendendo l’immobile più attraente per gli ospiti.

 

La Rete di Co-Host in Italia: un’opportunità per gli host locali

In Italia, oltre un quarto dei proprietari che utilizzano Airbnb dichiarano di farlo per integrare il proprio reddito. Tuttavia, secondo i dati di Airbnb, molti di loro rinunciano ad ospitare di più proprio per mancanza di tempo o risorse per gestire la proprietà. È qui che entra in gioco la Rete di Co-Host: un modo per permettere a questi proprietari di massimizzare il loro potenziale di guadagno delegando la gestione a un professionista.

Il lancio della funzione in Italia fa parte della Winter Release 2024 di Airbnb, che include oltre 50 aggiornamenti alla piattaforma. Tra questi, la possibilità di trovare e ingaggiare co-host direttamente dall’app si distingue come una delle più significative innovazioni. Grazie alla Rete di Co-Host, i proprietari italiani possono ora usufruire di una rete di supporto locale altamente qualificata, con il 73% dei co-host che sono Superhost e l’84% che gestisce alloggi amati dagli ospiti, ovvero gli annunci con le migliori recensioni.

 

Airbnb e il futuro del mercato immobiliare

L’introduzione della Rete di Co-Host segna un ulteriore passo avanti per Airbnb nella trasformazione del mercato immobiliare. Questo nuovo modello di gestione partecipativa rientra nelle più ampie tendenze della ‘gig-economy’, dove servizi on-demand e flessibili diventano sempre più comuni in diversi settori. Con questa mossa, Airbnb sta sfidando le tradizionali società di gestione immobiliare, offrendo una soluzione scalabile e accessibile per la gestione degli affitti a breve termine.

Un altro aspetto interessante è l’integrazione di strumenti automatizzati per ottimizzare la gestione della proprietà. Grazie a strumenti avanzati per la gestione dei prezzi e delle disponibilità, Airbnb consente ai proprietari e ai co-host di prendere decisioni informate e data-driven per massimizzare i profitti. Questo rappresenta un chiaro segno della direzione verso cui sta andando il settore, con una sempre maggiore dipendenza da tecnologie intelligenti per la gestione degli affitti.

La capacità di offrire servizi di manutenzione on-demand è un altro elemento dirompente nel mercato. Invece di avere personale dedicato, i proprietari possono ora richiedere interventi di manutenzione solo quando necessario, riducendo i costi di gestione senza compromettere la qualità dell’esperienza degli ospiti. Questo approccio innovativo rappresenta una vera e propria rivoluzione nel mercato degli affitti a breve termine, rendendo più accessibile la gestione di proprietà multiple.

 

L’esperienza personalizzata per gli ospiti

Oltre a migliorare l’esperienza dei proprietari, Airbnb ha introdotto una serie di aggiornamenti pensati per rendere l’esperienza degli ospiti sempre più personalizzata. Uno degli aggiornamenti più interessanti è il tour guidato di benvenuto, una panoramica virtuale dell’app che aiuta i nuovi utenti a orientarsi e a sfruttare al meglio le funzionalità della piattaforma.

L’app ora offre anche suggerimenti di destinazioni personalizzate, basate sulla cronologia di ricerche e prenotazioni dell’utente. Ad esempio, se un utente ha già cercato una specifica area o ha soggiornato in passato in una determinata città, l’app suggerirà automaticamente opzioni simili o pertinenti. Queste funzionalità sono pensate per rendere la ricerca più intuitiva e veloce, fornendo agli ospiti raccomandazioni su misura in base alle loro preferenze.

Inoltre, Airbnb ha ripensato i filtri di ricerca per renderli più facili da usare e rilevanti rispetto alle abitudini dell’utente. Se, ad esempio, un ospite viaggia con bambini, l’app mostrerà automaticamente opzioni di alloggi con servizi adatti ai più piccoli, come stanze giochi o cortili sicuri.

La nuova pagina di checkout è un altro miglioramento significativo, semplificando il processo di pagamento per gli utenti che tornano spesso sulla piattaforma. A breve, Airbnb introdurrà anche oltre 20 nuovi metodi di pagamento locali, rendendo la piattaforma accessibile a un numero ancora maggiore di utenti in tutto il mondo.

 

 

Con la nuova funzionalità della Rete di Co-Host e gli altri aggiornamenti introdotti nella Winter Release 2024, Airbnb continua a innovare nel settore degli affitti a breve termine. La possibilità per i proprietari di delegare le operazioni quotidiane a co-host professionisti rappresenta un cambiamento fondamentale, che non solo aumenta l’efficienza e la flessibilità, ma rende più accessibile la gestione di proprietà su Airbnb a un numero maggiore di utenti.

L’integrazione di tecnologie avanzate, l’attenzione alla personalizzazione e l’espansione dei servizi su richiesta dimostrano come Airbnb sia impegnata a migliorare l’esperienza tanto per gli host quanto per gli ospiti. Questa evoluzione riflette le tendenze emergenti nel mercato immobiliare e nell’economia collaborativa, suggerendo che il futuro della gestione immobiliare sarà sempre più orientato verso la flessibilità, l’automazione e l’integrazione tecnologica.

 

 

Intanto si continua a far la guerra agli affitti a breve, indicati come l’origine di tutti i mali del nostro mercato immobiliare. La realtà è che è una fonte sempre più attrattiva per piccoli proprietari per arrotondare il reddito e, a livello locale, un mercato che genera lavoro e nuove professionalità. Ben venga la regolamentazione fin quando non è un modo per limitare l’impresa e soffocare le aspirazioni reddituali di chi lavora.

 

 

 

 

 

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