«Io questa mano non la lascio. Dai papà, anche oggi un piccolo passo avanti» ha scritto ieri Niccolò Zanardi al padre Alex in un post su Instagram. La sua foto ha fatto il giro del web. In questi giorni sono migliaia i messaggi sui social. E non solo. Anche Papa Francesco ha inviato una lettera al campione ricoverato all’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena, dopo l’incidente in handbike di venerdì scorso. «Grazie per aver dato forza a chi l’aveva perduta» ha scritto il Pontefice.
«Attraverso lo sport ha insegnato a vivere la vita da protagonista, facendo della disabilità una lezione di umanità. La sua storia è un esempio come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso».
E lo è davvero. 55 anni, ex pilota di Formula 1, sei anni dopo l’incidente del Lausitzring nel 2001 Alex Zanardi si è messo alla guida di una handbike più determinato che mai. Dal 2007 ha conquistato 4 ori olimpici, 12 mondiali, molte altre volte è salito sul podio nelle gare di paraciclismo. Una leggenda nello sport e un campione nella vita.
«Sono tagliato per questo sport» ha detto più volte con ironia. Esempio di forza, tenacia, ottimismo: «La vita è come il caffè: puoi metterci tutto lo zucchero che vuoi, ma se lo vuoi addolcire devi girare il cucchiaino. A stare fermi non succede niente» aveva detto annunciando il suo ritorno al volante, nel campionato DTM nel 2018.
Poi, il 19 giugno, il tragico incidente in strada a Pienza, durante una tappa della staffetta “Obiettivo tricolore”. Zanardi è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico. E da sei giorni è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del policlinico universitario di Siena. Le sue condizioni rimangono stazionarie. L’ospedale, in accordo con la famiglia, ha deciso di non diffondere altri bollettini medici se non in caso di novità significative. Nella prossima settimana l’équipe valuterà la possibilità di sospendere il coma farmacologico e risvegliarlo.
Negli anni Zanardi ci ha regalato emozioni e motivazione, con le sue imprese e le sue parole. «Non volevo dimostrare niente a nessuno, la sfida era solo con me stesso, ma se il mio esempio è servito a dare fiducia a qualcun altro, allora tanto meglio» ha spiegato lui. Parlando agli studenti in un discorso del 2015, ha detto: «A voi auguro di trasformare tutte le cose che sarete destinati a vivere in opportunità. Molti di voi magari in certe difficoltà della vita vedranno solo le difficoltà, ma spero che troviate invece in quelle difficoltà la spinta per andare avanti». Ha insegnato a tutti a non mollare e ha incoraggiato generazioni di sportivi, e non. Questa volta siamo noi a dire a lui “Forza Alex!”.
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