Altro duro colpo per Google da parte dell’Antitrust americana.

Di
Redazione Millionaire.it
8 Ottobre 2024

Google è stata obbligata da un tribunale federale ad aprire il sistema operativo Android ai rivali, permettendo loro di creare mercati di app e sistemi di pagamento alternativi rispetto al Play Store, la piattaforma di Google. Questa decisione rappresenta un nuovo colpo per l’azienda, che si trova attualmente a difendersi in tre distinti casi antitrust che minacciano il suo core business.

La causa è stata portata avanti da Epic Games, sviluppatore del famoso videogioco Fortnite, che ha accusato Google di soffocare la concorrenza nel mercato delle app per Android e di sfruttare la sua posizione di monopolio per applicare commissioni eccessive. Il tribunale ha dato ragione a Epic, stabilendo che Google ha agito in modo anticompetitivo.

 

Il giudice distrettuale James Donato di San Francisco ha emesso un’ingiunzione che impone a Google di modificare le sue pratiche. Tra i cambiamenti principali, Google non potrà più pagare gli sviluppatori affinché lancino le loro app “prima o esclusivamente” nel Play Store, né obbligare i clienti a usare il sistema di pagamento interno, che può applicare commissioni fino al 30%. Questo sistema di commissioni è stato uno dei punti centrali della causa, con Epic che ha sostenuto che tali tariffe danneggiano sia gli sviluppatori che i consumatori.

L’ingiunzione, che entrerà in vigore il 1° novembre e durerà per tre anni, impedisce inoltre a Google di stringere accordi di condivisione dei ricavi con produttori di dispositivi mobili come Samsung e LG per preinstallare in modo prominente il Play Store sulle loro schermate principali o per impedirgli di installare piattaforme concorrenti di distribuzione delle app. Google sarà anche obbligata a concedere l’accesso alla sua libreria di app a terze parti, in modo che possano costruire prodotti realmente competitivi.

Questa sentenza potrebbe influenzare significativamente uno dei flussi di entrate più redditizi di Google: solo nel 2021, il Play Store ha generato un profitto operativo di 12 miliardi di dollari. In seguito alla notizia, le azioni di Alphabet, la società madre di Google, sono scese del 2,3%.

 

Google si difende
Google ha dichiarato che farà appello contro la sentenza e ha richiesto che le modifiche vengano sospese, sostenendo che queste potrebbero mettere a rischio la privacy e la sicurezza dei dati degli utenti. “Il verdetto a favore di Epic ha ignorato l’evidente concorrenza tra Apple e Android”, ha affermato l’azienda.

Seppur circoscritta agli Stati Uniti, questa ingiunzione potrebbe avere effetti su scala globale, visto che molte normative internazionali stanno cercando di limitare il potere delle grandi aziende tecnologiche sui loro ecosistemi di app.

 

La battaglia di Epic contro i giganti della tecnologia
Epic Games non è nuova a questo tipo di battaglie. Nel 2021 ha perso una causa simile contro Apple, in cui un tribunale della California ha stabilito che il colosso degli iPhone non violava la legge imponendo regole che bloccavano i negozi e i metodi di pagamento rivali sui suoi dispositivi. Questo verdetto è stato confermato da una corte d’appello, ma Epic sta cercando di portare il caso fino alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Il CEO di Epic, Tim Sweeney, ha commentato la sentenza su X (ex Twitter), dicendo che “tutti gli sviluppatori di app, i creatori di store, i gestori di reti e i produttori hanno tre anni di tempo per costruire un ecosistema Android vibrante e competitivo, tale da rendere impossibile a Google fermarlo”.

Sweeney ha anche sottolineato che la sentenza è valida solo negli Stati Uniti, suggerendo che la battaglia legale e regolatoria continuerà a livello globale.

 

Google sotto assedio
Questa causa non è l’unica battaglia antitrust che Google sta affrontando. Ad agosto, l’azienda ha perso un’altra causa contro il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che l’ha accusata di detenere un monopolio nella ricerca online. È atteso a breve un verdetto che potrebbe portare a rimedi drastici, come la possibile frammentazione dell’azienda.

Oltre a ciò, Google sta affrontando un altro processo per presunto controllo monopolistico sul mercato della pubblicità digitale, un business che vale circa 20 miliardi di dollari. Questo processo è iniziato lo scorso mese in Virginia e potrebbe avere ulteriori conseguenze sul futuro dell’azienda.

Il futuro di Google si trova ora sotto l’esame della legge, con potenziali cambiamenti significativi per il suo modello di business e per il modo in cui gestisce i suoi principali prodotti, come il Play Store e la pubblicità digitale.

 

 

 

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