Un “gemello digitale” è una rappresentazione digitale estremamente dettagliata di un oggetto o sistema del mondo reale. Questo concetto si applica a una vasta gamma di settori, inclusi manifatturiero, sanitario, urbano, e, come nel caso della Basilica di San Pietro, patrimonio culturale. Nel contesto della Basilica, il gemello digitale serve principalmente per monitorare lo stato di salute dell’edificio e pianificare i restauri in modo efficiente e accurato.
La creazione di un gemello digitale per la Basilica di San Pietro è un progetto di grande rilievo e complessità. Svolto da Italferr, una società di ingegneria, su richiesta della Fabbrica di San Pietro, l’ente preposto alla conservazione della struttura, il progetto ha richiesto l’uso di tecnologie avanzate come droni, laser scanner e georadar per raccogliere dati precisi.
Il processo ha comportato sfide significative. Data la rilevanza storica e la frequenza di visitatori nella Basilica, raccogliere le misurazioni necessarie è stato un compito arduo. Tuttavia, tecniche innovative come l’uso di palloni aerostatici fatti in casa durante la notte hanno permesso di raccogliere informazioni cruciali senza disturbare il sito.
Il gemello digitale risultante è un modello 3D dettagliato che permette di esaminare la reattività del complesso edilizio a sollecitazioni diverse. Attraverso algoritmi specifici, è possibile comprendere lo stato attuale di conservazione della struttura e pianificare interventi di restauro mirati. Oltre all’utilità pratica, il gemello digitale si è rivelato uno strumento didattico prezioso, utilizzato dagli studenti per studiare l’architettura della Basilica e persino esplorare integrazioni con sistemi di gioco.
