Argotec difende la Terra dai meteoriti

Di
Redazione Millionaire
24 Settembre 2022

Da David Avino, parte il primo tentativo della Nasa di creare una difesa spaziale per deviare la traiettoria di meteoriti

 

Sentiamo molto parlare di startup e innovazione, dalle fintech al fashion tech, quello delle startup in ambito digital è un tema estremamente centrale negli ultimi anni. Sono molte le nuove imprese che si preoccupano di migliorare e semplificare le azioni quotidiane, attraverso il miglioramento continuo della customer experience e la realizzazione di nuove tecnologie. Meno note invece, sono le startup della space economy che, a differenza di quelle menzionate precedentemente, si occupano di studiare l’ambiente al di là dell’atmosfera, alla ricerca di nuovi pianeti abitabili.

Ormai è sulla bocca di tutti, il nome dell’uomo che ha reso il settore della space economy popolare e conosciuto dalla maggior parte delle persone. Elon Musk con la sua SpaceX, sta contribuendo alla ricerca e all’innovazione nell’ambito dell’economia dello Spazio, individuando componenti e soluzioni per ridurre drasticamente i costi dell’attrezzatura necessaria per i viaggi spaziali e lavorando per portare Marte “alla portata di essere umano”.

Un orgoglio tutto italiano

“Liciacube è l’unico satellite costruito interamente in Italia, andato più lontano nello spazio”, queste le parole di David Avino, fondatore e Ceo di Argotec. Liciacube nasce per documentare l’impatto tra la sonda della Nasa della missione “Dart” e l’asteroide Dimorphos. Dart è una sonda di 610 kg, priva di strumentazione scientifica. Il suo scopo? Impattare sulla superficie dell’asteroide Dimorphos, per modificarne la durata dell’orbita di circa 10 minuti.

Questo sarà un lavoro preliminare e complementare a quello della missione dell’Agenzia Spaziale Europea Hera, prevista per il 2024. La missione avrà l’obiettivo di monitorare gli effetti che Dart avrà avuto sull’orbita e sulla struttura di Dimorphos, arrivando sul luogo dell’impatto 5 anni dopo l’evento.
Lo studio della Nasa avrà l’obiettivo di monitorare quanto effettivamente saremo in grado di difenderci da futuri impatti, tramite impattatori cinetici.

 

 

Riusciremo a difenderci da futuri impatti?

La domanda che si sta ponendo tutto il mondo scientifico e non, è proprio questa: riusciremo davvero a difenderci da futuri impatti sfruttando delle sonde e degli impattatori cinetici?

Sembra davvero la trama di un film di fantascienza, ma una delle ipotesi più gettonate per prevedere una fine del mondo o un disastro di proporzioni bibliche. Il pianeta Terra vive costantemente sotto la minaccia di essere colpito da un asteroide di dimensioni sufficienti a causare gravi danni alle città o addirittura al pianeta stesso.
Molte società che operano nel settore della space economy, stanno da tempo lavorando proprio per combattere questo pericolo e fornire all’umanità una soluzione. L’ipotesi più gettonata al momento, si è rivelata proprio la creazione di sonde “kamikaze”, che entreranno in orbita appositamente per impattarsi contro l’asteroide.

 

Avino e le sfide di Argotec

Argotec non ha alcuna intenzione di fermarsi a questo già ottimo risultato e prosegue la propria ricerca nell’innovazione del settore spaziale e nella creazione di soluzioni fondamentali per la sicurezza del Pianeta.
Il Ceo e fondatore Avino non è nuovo a innovazioni di settore e all’esportazione del Made in Italy in un contesto estremamente competitivo a livello internazionale, come quello spaziale.

Proprio durante quest’estate, la società italiana è rimasta sotto le luci dei riflettori per aver partecipato alla missione spaziale Artemis 1, che ha visto l’orbita del primo satellite interamente italiano, che si muoverà attorno alla Luna.
Proprio il fondatore dell’Argotec afferma: «È un giorno importante, una missione importante. Sulla Luna manchiamo dal ’72. Ora grazie a Usa e Europa abbiamo riacquisito gli strumenti per tornarci» ha continuato Avino. «Ci sono molti record di cui andare fieri a livello italiano e torinese. Siamo l’unico satellite europeo dei 10 utilizzati in questa missione (7 sono degli Stati Uniti e 2 giapponesi). Inoltre, siamo l’unica azienda al mondo ad avere due satelliti nello spazio profondo, oltre a ArgoMoon stiamo già lavorando su due costellazioni di satelliti su Marte e sulla Luna”.

Tanti quindi i progetti di Argotec e le sfide che la vedranno impegnata nei prossimi anni. C’è curiosità di vedere quale sarà il prossimo sorprendente obiettivo dell’azienda di Avino.

 

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