È uscita nelle librerie italiane l’autobiografia di Michelle Obama, moglie dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama. In Becoming – La mia storia (Garzanti), la first lady ripercorre tutta la sua vita, dall’infanzia a Chicago agli anni trascorsi alla Casa Bianca, fino a oggi. Ricorda il primo incontro con Obama: si sono conosciuti nello studio legale dove lei lavorava come avvocato. Lui era il suo stagista. Era arrivato in ritardo in ufficio e si era acceso una sigaretta: due elementi che le avevano fatto pensare che non sarebbe mai potuta uscire con lui.
Una storia personale, ricca di aneddoti, che può essere però anche di ispirazione per le donne, i giovani, e non solo. «Spero che il mio viaggio stimoli i lettori a trovare il coraggio di diventare chiunque desiderino essere» ha spiegato l’autrice, che invita chi legge a sfidare le aspettative e credere nei propri sogni.
Ecco uno dei passaggi più belli della prefazione:
«Adesso credo che “Cosa vuoi fare da grande?” sia una delle domande più inutili che un adulto possa rivolgere a un bambino. Come se crescere fosse un processo che a un certo punto finisce. Come se a un certo punto si diventasse qualcosa e basta, fine della storia. Nella mia vita, finora, sono stata avvocato, dirigente di un ospedale e direttore di un ente non profit che aiuta i giovani a costruirsi una carriera. Sono stata una studentessa nera della working class in un costoso college frequentato in prevalenza da bianchi. Sono stata spesso l’unica donna e l’unica persona afroamericana presente nella stanza, in molte stanze diverse. Sono stata moglie, neomamma stressata, figlia lacerata dal dolore del lutto. E, fino a non molto tempo fa, sono stata la first lady degli Stati Uniti d’America, un lavoro che ufficialmente non è un lavoro, ma che mi ha offerto una tribuna che mai avrei immaginato. Mi ha stimolato e mi ha reso umile, mi ha tirato su il morale e abbattuto, a volte nella stessa circostanza».
Becoming esce oggi in contemporanea in tutto il mondo, tradotto in 24 lingue.