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Black Friday: scioperano i dipendenti di Amazon.

Di
Redazione Millionaire.it
29 Novembre 2024

I lavoratori di Amazon di oltre 20 paesi hanno programmato proteste tra il Black Friday e il Cyber Monday, per il quinto anno consecutivo. E in Italia c’è lo sciopero generale.

Il Black Friday è una delle giornate di shopping più significative dell’anno, tradizionalmente segnata dal venerdì dopo il Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti. Inizialmente nato come un evento di vendita per il commercio al dettaglio fisico, il Black Friday ha ormai assunto una dimensione globale grazie alla sua diffusione anche online. È un’occasione in cui molti negozi, sia fisici che digitali, offrono sconti importanti su una vasta gamma di prodotti, dai dispositivi elettronici all’abbigliamento, attirando milioni di consumatori in cerca di occasioni. Questo weekend di shopping rappresenta l’inizio non ufficiale della stagione natalizia e, negli ultimi anni, ha visto una crescita esponenziale anche grazie all’espansione del Cyber Monday, che segue a ruota il venerdì.

Tuttavia, dietro l’aspetto festoso e consumistico di questa giornata, si nascondono tematiche più complesse, legate ai diritti dei lavoratori e alla sostenibilità ambientale. Infatti, mentre milioni di persone si affrettano a fare acquisti, crescono anche le richieste per migliorare le condizioni di lavoro e ridurre l’impatto ambientale delle pratiche commerciali legate a eventi come il Black Friday.

 

Sciopero globale dei lavoratori di Amazon: le rivendicazioni

In oltre 20 paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania, India e Italia, i lavoratori di Amazon hanno deciso di protestare e scioperare proprio durante il Black Friday, la giornata che dà il via al boom degli acquisti. Questi scioperi fanno parte della campagna globale “Make Amazon Pay”, che da cinque anni chiede a Amazon di migliorare le condizioni di lavoro e di impegnarsi maggiormente per la sostenibilità.

Le principali rivendicazioni degli scioperanti riguardano:

  • Salari più equi: I lavoratori chiedono un aumento salariale che rispecchi il costo della vita e il valore del loro lavoro. Nonostante Amazon abbia recentemente annunciato aumenti salariali in alcune aree, molti dipendenti ritengono che le retribuzioni non siano ancora sufficienti, soprattutto considerando gli enormi profitti dell’azienda.
  • Migliori condizioni di lavoro: Molti lavoratori denunciano turni di lavoro stressanti e condizioni poco sicure nei magazzini, dove la velocità di gestione degli ordini può compromettere la sicurezza.
  • Impegno per la sostenibilità: La campagna non riguarda solo il trattamento dei lavoratori, ma anche la responsabilità ambientale dell’azienda. I dipendenti chiedono che Amazon si impegni concretamente nella riduzione delle sue emissioni di CO2, riducendo la propria impronta ecologica e migliorando l’efficienza del suo modello logistico.

In particolare, in India, dove i lavoratori di Amazon sono stati costretti a lavorare durante una grave ondata di calore, è previsto un corteo verso il Parlamento per chiedere non solo un aumento salariale, ma anche maggiori garanzie riguardo alla sicurezza sul lavoro e una migliore protezione dei diritti sindacali. La situazione è simile in altre parti del mondo, come in Germania, dove i dipendenti hanno annunciato di voler abbandonare il lavoro durante il weekend del Black Friday.

La risposta di Amazon alle proteste

Da parte sua, Amazon ha risposto alle critiche con un comunicato in cui difende la propria politica aziendale, sostenendo che l’azienda paga salari competitivi e offre benefici significativi ai suoi dipendenti. Secondo la compagnia, oltre 1,5 milioni di persone lavorano nei suoi impianti in tutto il mondo, e l’azienda si vanta di aver creato un ambiente di lavoro “sicuro e stimolante”, sostenendo anche che è il maggiore acquirente di energia rinnovabile al mondo.

In risposta alle proteste, Amazon ha anche aumentato i salari in alcune aree e ha dichiarato che continuerà a fare progressi nella sostenibilità, mirando a zero emissioni nette entro il 2040. Tuttavia, i lavoratori e i sindacati non sono del tutto soddisfatti, ritenendo che le azioni siano insufficienti e che l’azienda continui a trarre profitto dalle difficoltà dei suoi dipendenti, senza un vero cambiamento strutturale.

Il paradosso dei consumatori e l’industria dell’e-commerce

Nonostante le proteste dei lavoratori e le critiche mosse dalle organizzazioni sindacali, il Black Friday resta un evento di consumo di massa che continua a crescere. La domanda di sconti è più forte che mai, e milioni di consumatori continuano a fare acquisti su piattaforme come Amazon, Temu, e Shein, che sono state oggetto di critiche anche per il loro impatto sociale e ambientale. In molti casi, questi siti offrono prodotti a prezzi bassissimi, ma spesso a scapito delle condizioni di lavoro e della sostenibilità, alimentando un circolo vizioso che spinge verso un consumo sempre maggiore.

Temu e Shein, ad esempio, sono state più volte accusate di utilizzare pratiche produttive che non rispettano i diritti dei lavoratori e di avere una catena di approvvigionamento poco trasparente, che non rispetta gli standard ambientali. Nonostante ciò, i consumatori continuano a scegliere queste piattaforme per il loro rapporto qualità-prezzo, contribuendo inconsapevolmente a perpetuare un sistema che non risponde adeguatamente alle esigenze sociali ed ecologiche.

Il paradosso è evidente: mentre molte persone si dichiarano solidali con i lavoratori e preoccupati per la crisi climatica, continuano a sostenere attivamente un modello di consumo che non risponde alle richieste di giustizia sociale ed ecologica. Il Black Friday diventa così un’occasione per riflettere su come le scelte di acquisto individuali possano influire sulla vita dei lavoratori e sull’ambiente, e come queste scelte possano contraddire i valori di sostenibilità e giustizia.

 

 

Oggi, mentre gli italiani si preparano a fare acquisti, è importante ricordare che in molte città si svolge uno sciopero generale, con fermate dei trasporti pubblici e disagi previsti in vari settori.

L’agitazione, che per puro caso cade proprio di venerdì (mossa non casuale per far vedere una particolare adesione), riguarda principalmente la manovra economica del governo Meloni e vedrà coinvolti i trasporti, la sanità, l’istruzione, la giustizia e i servizi pubblici.

 

Un venerdì nero insomma, almeno a seconda dei punti di vista.

 

 

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