Il ‘problema tecnico’ che inizialmente sembrava non riguardare gli operatori italiani, negli ultimi giorni è emerso anche in Italia. Un articolo del Guardian di inizio ottobre documenta come Booking.com, che da parte sua si vanta di un aumento del fatturato e della profittabilità, non starebbe pagando diversi partner.
Il sito di viaggi, secondo un’inchiesta del quotidiano inglese, ha lasciato molti gestori di hotel e altri partner in tutto il mondo senza migliaia di dollari per mesi, adducendo la mancata compensazione a un ‘problema tecnico’.
Il problema è diffuso in Thailandia, Indonesia e Europa tra gli albergatori che esprimono le loro frustrazioni nei gruppi Facebook mentre girano voci sulla causa del mancato pagamento.
Di solito, se un cliente prenota un hotel tramite il sito Booking.com e sceglie di pagare in anticipo, il sito accetta il pagamento e lo inoltra all’operatore dell’hotel, trattenendo una commissione abbastanza cospicua.
Ma a partire da luglio, numerosi partner di Booking.com hanno segnalato problemi nel ricevere i pagamenti e in alcuni casi anche mesi prima. Nonostante Booking.com continui a incassare pagamenti dai clienti, l’azienda non ha sempre girato l’importo dovuto agli operatori alberghieri e ad altri con cui ha parlato il Guardian.
Ad agosto, il Booking Group ha segnalato ricavi totali per 5,5 miliardi di dollari e un utile di 1,3 miliardi di dollari per il secondo trimestre del 2023, in aumento rispettivamente del 27% e del 51% rispetto all’anno precedente.
Loren Infeld, che gestisce ostelli a Koh Phangan, in Thailandia, ha confermato a The Guardian che Booking.com ha smesso di inoltrare i pagamenti per uno degli ostelli a metà aprile. “C’era una parte che era stata ritardata, separata dal resto, e poi tutti i pagamenti sono scomparsi. Quindi sei mesi senza pagamenti”.
Infeld ha detto di non avere modo di contattarli. Online si dice di dover parlare con il reparto finanziario o il controllo crediti, nessuno dei quali ha un numero di telefono o un indirizzo email.
Emily Stanley, un’australiana che gestisce una villa con due camere da letto a Bali, è riuscita a farsi pagare la scorsa settimana gli 11.000 dollari australiani che le erano dovuti da marzo, rintracciando un funzionario finanziario su Facebook.
Anche Trandafir Rat, un gestore di ville in Danimarca, ha detto di essere stato costretto a cercare altri lavori per coprire i debiti. Dice che la sua elettricità verrà tagliata all’inizio di ottobre a meno che non riceva i 10.000 euro che dice gli deve Booking.com.
Alcuni operatori che hanno parlato con i media negli ultimi mesi hanno riferito di essere stati pagati una volta che la loro storia è diventata pubblica.
Il Guardian ha inviato una serie di domande a Booking.com sulla natura del problema, sul numero di fornitori di hotel interessati, sugli importi dovuti e su eventuali indennizzi che saranno forniti a coloro che hanno subito disagi.
La società ha rifiutato di rispondere a queste domande, ma in una dichiarazione ha spiegato che la società si impegna “a sostenere ognuno dei nostri partner di alloggio nel miglior modo possibile, e comprendiamo pienamente l’importanza di elaborare i pagamenti in tempo”.
Da qualche giorno sembrano emergere problemi (talvolta di diverse settimane) anche per gli operatori italiani. Booking.com rimane uno dei siti di riferimento, per offerta e sicurezza, a livello globale, ma sicuramente qualcosa non sta funzionando come dovrebbe.