Notevole l’incremento delle imprese con scopo sociale, l’economia italiana risponde così alla necessità di una maggiore attenzione verso temi fondamentali
Boom di società benefit in Italia, si chiude così il report che ogni anno traccia il numero di imprese che nascono e muoiono sul territorio. Monitorare questi dati non serve solo a capire come procede il nostro tessuto economico, ma è fondamentale anche per comprendere i trend e il comportamento che gli imprenditori adottano di anno in anno. Infatti, dal report di quest’anno si può ben notare la tendenza delle imprese italiane verso temi ad elevato impatto sociale.
Con impatto sociale, si intendono tutte quelle attività volte a migliorare la vita delle persone. Un’azienda che si occupa di riciclare il cibo avanzato ha un impatto sociale, ma anche un singolo individuo che passa i suoi weekend a raccogliere la spazzatura nei boschi o sulla spiaggia ha un impatto sociale. Pertanto, questa definizione non è una prerogativa delle aziende, chiunque nel suo piccolo può fare qualcosa per migliorare il mondo, ma le aziende che sono solitamente etichettate come nient’altro che società a scopo di lucro, possono da qualche anno a questa parte aggiungere questa etichetta al proprio business, per poter mostrare l’interesse della stessa, nei confronti di temi sociali come la sostenibilità, il riciclo, la violenza di genere e tanti altri temi importanti per la società.
La società benefit rientra tra gli assetti sociali profit, ma a differenza delle sorelle che hanno a cuore prevalentemente gli interessi dei soci e degli azionisti, questa pone la sua attenzione anche verso gli interessi della collettività e dell’ambiente. Un’impresa, può quindi definirsi benefit se possiede un elevato impatto sociale e se nel modello di business stesso, presenta capacità di remunerazione, ponendo in primis il bene della società. A differenza di un’associazione non profit, questa non può operare in perdita, pertanto spetta agli amministratori e ai manager il difficile compito di trovare il giusto equilibrio tra gli interessi dei soci e le finalità del bene comune. Certamente un impegno in più, ma che nel lungo termine ripagherà, data l’impronta sulla quale sta divergendo il mondo intero. Al giorno d’oggi avere una società puramente interessata al proprio profitto non è più un’opzione sostenibile.
A seguire il trend della sostenibilità ambientale, c’è quello delle società benefit che in Italia cresce notevolmente rispetto agli anni precedenti. Infatti, il numero di aziende appartenenti a questa categoria, durante il 2021 è aumentato dell’80,5% rispetto al 2020, chiudendo l’anno con un numero pari a 1.451 imprese attive e operative, con lo scopo di perseguire finalità sostenibili e trasparenti.
Nel trend, si nota inoltre che l’interesse verso una gestione più improntata verso il beneficio sociale, si trova prevalentemente nelle startup. Sono proprio queste le protagoniste dell’incremento sostanziale che, oltre a dover elaborare modelli di business replicabili e scalabili, si pongono l’obiettivo di creare un beneficio comune per la società e l’ambiente.
Le startup a significativo impatto sociale e ambientale costituiscono una categoria di startup innovative, per le quali è certificata l’introduzione di un’innovazione sociale e che si pone l’obiettivo di migliorare la società nel suo complesso. Infatti, una prerogativa per essere società benefit è proprio la dimostrazione pubblica del proprio impegno sociale, attraverso la pubblicazione dei propri bilanci, rendendoli accessibili a chiunque.
Per innovazione sociale, come precisano gli esperti, si intende una soluzione nuova a un problema sociale, più efficace e sostenibile delle soluzioni preesistenti e per la quale il valore generato maturi principalmente a favore della società nel suo complesso, piuttosto che a favore di singoli privati. Come sottolineato nel rapporto, sono diverse le startup che si certificano come startup innovative a vocazione sociale, società benefit o benefit corporation, ognuna delle quali pone obiettivi differenti.
Di fatto, questa tipologia di società non è valida solo per la costituzione iniziale, ma le aziende che posseggono questo titolo sono tenute a mantenerlo nel tempo e possono perderlo al concludersi di ogni anno se i requisiti non vengono rispettati come di dovere. Se quindi troviamo una società che si definisce come benefit, possiamo essere certi che lo sia davvero, almeno per quest’anno.
Nell’incremento delle società benefit quindi, sono comprese anche le startup innovative. Il numero di startup a significativo impatto sociale e ambientale nel 2021 è cresciuto del 28,2%, chiudendo l’anno con 486 società attive, rispetto alle 349 società del 2020.
Le altre startup innovative invece, sono cresciute del 12,2%, rispetto alle 10.867 rilevate a fine 2020.
Un dato differenziante che si nota nelle startup a significativo impatto sociale è il numero di dipendenti, leggermente più alto rispetto alle altre. Questo può essere ricondotto sia alla necessità effettiva delle startup di avere più professionisti che si occupino dei temi sensibili, sia alla necessità di creare maggiori posti di lavoro.
Dalla lettura, si rileva inoltre che oltre la metà di tali startup si trovano prevalentemente nel Nord Italia, ovvero il 67,3%, mentre il 15,3 e il 17,4% si trovano rispettivamente al Centro, al Sud Italia e nelle isole.