Dignità, umanità, lavoro, bellezza sono le parole con cui Brunello Cucinelli, l’illuminato re del cachemire, ha presentato ieri a Solomeo, in Umbria, il suo “borgo dello spirito” appena ultimato. È un grande parco, di circa 100 ettari, industriale e culturale, con cui l’imprenditore mette in atto la sua idea di capitalismo umanistico.
L’area si divide in diversi settori: il Parco Industriale, con la nuova sede dell’azienda, l’Oratorio Laico, con un piccolo stadio dedicato alle attività ricreativie, il Parco Agrario, occupato da terreni coltivati, vigna, frantoio e cantina, e il Parco della Dignità. Qui l’elemento centrale è il monumento a cinque archi con la scritta “Tributo alla dignità dell’uomo”. Il suo significato universale è sottolineato dai nomi dei cinque continenti riportati sotto ogni arco. L’intento è che duri nei secoli.
Il “Progetto per la Bellezza” – così si chiama il grande piano per la rinascita del borgo – è nato nel 2010. Ci sono voluti quasi otto anni per completare i lavori. E decine di milioni per restaurare il borgo, costruire l’azienda immersa nel verde, un teatro e una scuola per gli artigiani.
65 anni appena compiuti, figlio di agricoltori, Cucinelli ha creato un’impresa straordinaria partendo da zero. È stato definito il miglior boss del mondo, sempre attento all’etica e benessere dei lavoratori. Paga stipendi superiori alla media del settore. Nel 2017 ha ricevuto il Global Economy Prize, in Germania, assegnato ai «pionieri di una società cosmopolita e liberale, che opera nell’interesse pubblico con senso civico». Abbiamo raccontato qui la sua storia.