Business Plan green: i 5 errori più frequenti

Di
Redazione Millionaire
7 Settembre 2012

Hai un’idea originale da proporre nel campo della Green Economy, ma non sai come presentarla al meglio?

Ti sarà utile allora sapere come redigere al meglio il tuo business plan green. Perché un business plan ben fatto ti aiuterà senz’altro a fare chiarezza sulla tua idea, sul prodotto o servizio che intendi offrire e sul target di mercato a cui ti rivolgi.

Ricorda che, oltre a mostrare la fattibilità finanziaria della tua idea, nel business plan green dovrai tenere bene in considerazione il tema dell’impatto sociale e ambientale del tuo progetto imprenditoriale.

Proprio per le tue esigenze è stata pensata la Guida Consigli pratici sui passi da seguire per scrivere il tuo business plan greendove troverai questo, come altri suggerimenti. La guida sarà scaricabile, a partire da oggi, sul nostro sito.

Nell’articolo di oggi mi soffermerò invece sui 5 errori che gli startupper spesso compiono nel redigere il loro business plan green.

Ad aiutarci  Tim Cassidy, autore del sito Green-BusinessPlans.com, tra i più grandi esperti di consulenza per aziende eco- sostenibili.

Dalla sua esperienza, Cassidy ci segnala gli errori più comuni che gli startupper compiono nel momento della presentazione del loro plan.

Vediamo insieme quali.

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  • Layout esagerato e poco leggibile. Una buona regola è senza dubbio quella di fare in modo che l’unicità della tua proposta di business sia riflessa anche nella grafica e nell’impaginazione del tuo documento. Tuttavia, secondo Cassidy molti startupper esagerano in questa fase puntando ad impressionare i venture capitalist di turno. Niente di più sbagliato”.
    Puntare sì all’originalità, ma senza dimenticare che il tuo documento deve risultare soprattutto facilmente leggibile per i suoi fruitori.
  • Sommario: vietato sbagliare. Come già saprai il sommario è la foto di tutto ciò che sarà il tuo business plan. Si tratta della parte più importante del tuo piano poiché sarà quella che darà al lettore (potenziale investitore, socio o consulente) la prima impressione del tuo business.

    Inoltre, non tutti, hanno il tempo di leggere il tuo plan per intero. Anzi  di solito i venture capitalist leggono solo il sommario, e poi se interessati terminano la visione del plan.  Ci spiega Cassidy: Se vuoi creare un’azienda che punti sull’energia solare per fare business, ad esempio, devi chiarire nel sommario i seguenti punti. A) In cosa consiste la tua mission; B) Una panomarica del business che proponi (ci sono aziende simili alla tua? Qual è in media il loro fatturato? Perché la tua proposta di business è unica?); C) Quali sono i tuoi obiettivi e in che tempi intendi raggiungerli.

  • Insufficiente analisi del mercato. Stando a Cassidy è proprio l’analisi del mercato e dei competitor la parte del plan che spesso è  più deludente.  Prendiamo il caso precedente di uno startupper che ha intenzione di investire in un business legato all’energia solare. In questa fase dovrà specificare bene a quale nicchia di mercato si rivolge, quali sono le dimensioni, e chi sono i competitor che avrà di fronte”.
  • Proiezioni finanziarie poco convincenti.  Le proiezioni finanziarie nei business plan green troppo spesso non convincono i capital investor.”
    secondo Cassidy. Anche se il tuo business promuove la salute e il benessere del pianeta, in questa parte del tuo plan devi essere bravo a spiegare in che modo pensi di poter fare soldi.
  • Il tuo piano non è comprensibile da tutti.  Pensa che non tutti ne sanno abbastanza di green come te.”
    L’errore qui è che tu dia per scontato che tutti siano così partecipi al tuo business come lo sei tu. Evita di usare tecnicismi o almeno fallo. Ma abbi cura di spiegare sempre il significato di ciò che scrivi. Che se per te è chiaro può suonare astruso ad altri. 
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 Ciò detto, Cassidy è rassicurante quando dice che questi errori possono esser facilmente corretti”. Lo è, soprattutto, quando promette che “se eviterai di commetterli potrai creare un plan più leggibile e accattivante per i tuoi potenziali investitori.”

Sarà come dice lui? Chissà!

Nel frattempo, iniziate col provare a seguire queste piccole regole insieme ai suggerimenti della nostra Guida.

Giancarlo Donadio

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