Buy Now Pay Later e il rischio di spendere troppo

Di
Melania Guarda Ceccoli
29 Ottobre 2022

Un’alternativa più sostenibile alle carte di credito o un rischio all’acquisto facile e dispendioso?

 

Finalmente dal 30 giugno in Italia è scattato l’uso il Pos obbligatorio. Questa transazione al pagamento sempre più digitale, ha dato vita all’aumento dei pagamenti online, producendo nuovi prodotti come il Buy Now Pay Later (compra ora, paghi dopo), diventati sempre più popolari grazie alla loro flessibilità e convenienza. L’utente che finalizza un acquisto online scegliendo questa modalità di pagamento, termina l’acquisto pagandolo a rate senza nessun interesse, mentre il negozio riceve subito l’intera somma. A occuparsi dell’intero pagamento è la società, che si accolla così l’eventuale rischio di insolvenza, a fronte di una commissione (che varia a seconda dell’azienda) su ogni ordine lavorato.

 

Secondo quanto emerso dall’indagine Trc Market Research, commissionata da PayPal, in Italia gli acquisti effettuati tramite Buy Now Pay Later sono 3 volte superiori ai normali acquisti online. E oltre la metà dei consumatori della Generazione Z e Millennials ammette di aver abbandonato un percorso d’acquisto quando Buy Now Pay Later non era disponibile. Crif, il principale gruppo italiano sulle informazioni creditizie, calcola che la domanda di prestiti del Buy Now Pay Later in Italia sia cresciuta del 134% lo scorso anno, con particolare successo tra i giovani, ma anche tra i 60-70enni.

 

Secondo i dati dell’Osservatorio Soisy, le regioni i cui abitanti hanno pagato di più a rate in assoluto nel 2021 sono Lombardia e Lazio. Seguono Campania e Sicilia, con finanziamenti di 2,91 e 2,73 milioni di euro. A chiudere la classifica Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto, Puglia, Toscana e Calabria. La Valle D’Aosta si conferma poi la regione con il carrello medio più significativo, pari a 984 euro, seguita dal Trentino-Alto Adige a poco più di 916 euro, mentre al terzo posto, e con un distacco nettamente maggiore, si posiziona la Lombardia, con un valore del carrello medio di 844 euro. Se Campania e Sicilia trainano il trend della scelta di rateizzazione su base annuale, la regione in cui è più utilizzato il pagamento a rate della durata di 3 mesi è il Molise, seguito da Valle d’Aosta e Veneto. Lazio, Calabria e Liguria sono invece le regioni in cui è maggiormente richiesto un dilazionamento dei pagamenti fino a 24 mesi.

 

«Il Buy Now Pay Later è una soluzione appetibile per i clienti di tutta Italia con differenze interessanti tra i vari territori, di cui merchant e brand devono tenere conto per le loro azioni di marketing» spiega Federica Digiorgio, marketing manager di Soisy. «Una soluzione di dilazione dei pagamenti su un numero ampio di rate, in media tra le 10 e le 12 su base annuale, offre la flessibilità per finalizzare acquisti con importi medio-alti, agevolando i clienti di varie aree e con differenti capacità di spesa nell’acquisto di prodotti e servizi durevoli».

 

E ciò che rende l’utilizzo di Buy Now Pay Later così irresistibile e più attraente di una carta di credito è che chiunque, con un conto bancario, può trarne vantaggio, indipendentemente dal fatto che sia o meno un cattivo pagatore. Quindi ecco perché la Gen Z, una fascia demografica che potrebbe non avere accesso alle carte di credito, ma che ha potere di spesa, rappresenti un obiettivo interessante.

 

Per ora, tra le principali società che offrono il Buy Now Pay Later in Italia troviamo PayPal, Scalapay e Klarna, fintech svedese che ha reinventato il pagamento a rate per il mondo digitale.

 

 

Ma ora arrivano i problemi. Secondo un sondaggio condotto da Piplsay, il 43% degli intervistati della GenZ ha saltato almeno un pagamento nel 2021. Il problema infatti è che la comodità di Buy Now Pay Later rende estremamente facile spendere troppo. E non c’è modo di impedire a qualcuno di passare da una piattaforma Buy Now Pay Later a un’altra perché, a differenza dell’industria delle carte di credito, l’industria Buy Now Pay Later manca ancora di supervisione.

Per ora, tra le principali società che offrono il Buy Now Pay Later in Italia troviamo PayPal, Scalapay e Klarna, fintech svedese che ha reinventato il pagamento a rate per il mondo digitale. In Italia cresce Scalapay, fondata da Simone Mancini che, con l’ultimo giro di finanziamenti, lo scorso febbraio, ha raggiunto lo status di “unicorno”, cioè una startup con valutazione di oltre 1 miliardo di dollari. Con Scalapay è possibile acquistare un ampio ventaglio di prodotti e ha da poco avviato una partnership con Shopify per rafforzare la sua presenza internazionale.

Arriva anche Alma, scaleup fintech francese che ha costruito il suo modello di Buy Now Pay Later su due pilastri: la rimozione degli interessi di mora a carico del consumatore finale e il rispetto dei dati dell’utente, che non vengono raccolti a scopi commerciali o di marketing. L’azienda si presenta in Italia con tutte le sue formule di finanziamento in 2, 3 e 4 rate e con i pagamenti differiti di 15 o 30 giorni, a cui presto si aggiungerà anche la possibilità, per l’acquirente, di pagare in 10 o 12 rate.

Da Millionaire ottobre

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