Caro affitti, le tende della rivolta
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Caro affitti, le tende della rivolta

Di
Alessandra Litrico
11 Maggio 2023

Trascorrere la notte in tenda davanti alle università come forma di protesta per il caro affitti. I giovani italiani non ci stanno più e cresce il numero di studenti che, in ogni città italiana, sta manifestando in cerca di ascolto e di provvedimenti. Secondo Immobiliare.it, si registra un aumento medio dell’11% dei prezzi delle locazioni, un trend che purtroppo non accenna ad arrestarsi. 

 

Come è nata la protesta

A dare il via all’ondata di proteste, arrivate fino a Roma, è stato il gesto di Ilaria Lamera, la studentessa del Politecnico di Milano che qualche giorno fa si è accampata davanti all’università per manifestare difficoltà e disagi legati al prezzo da pagare per l’affitto. Studiare a Milano sta diventando un lusso e la presa di coscienza di Ilaria ha dato coraggio ad altri giovani nelle stesse condizioni.  

«Senza casa, senza futuro» è lo slogan del movimento delle tende, appoggiato dai rettori delle università che dimostrano di comprendere le ragioni dei ragazzi, scoraggiati da una precarietà economica che diventa anche esistenziale.

 

I Rettori in campo

Non solo Milano, ma anche Roma si fa palcoscenico per le proteste di tanti studenti che in queste ore hanno scelto di dormire in tenda davanti al Rettorato dell’Università La Sapienza. «I prezzi degli affitti sono diventati altissimi, a Roma non si scende sotto i 500 euro per una camera», afferma Leone Piva, coordinatore dell’associazione Sinistra Universitaria della Sapienza che ha organizzato la protesta. «Quella che stiamo vivendo è un’emergenza abitativa. Siamo qui perché vogliamo essere ascoltati, chiediamo un tavolo con gli atenei e la Regione per trovare una soluzione», dicono gli studenti.

Salvatore Cuzzocrea, Presidente della Conferenza dei Rettori (Crui), non ha negato il problema e, anzi, lo considera una piaga reale: «Che il problema affitti ci sia è indubbio, ma siamo al lavoro con il ministro dell’Università Anna Maria Bernini», dichiara. «Abbiamo già realizzato 8 mila nuovi posti. La soluzione è riconvertire edifici per dare subito alloggi a prezzi più bassi agli studenti nelle residenze».

 

A Roma 400 alloggi in arrivo

Anche Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza, si è mostrata solidale con chi protesta. «Siamo a fianco delle studentesse e degli studenti che manifestano – spiega – conosciamo bene le criticità, per questo è stato istituito un fondo per finanziare contributi per l’alloggio e sono in corso progetti di edilizia universitaria che metteranno a disposizione sul territorio romano, e in parte a Latina, oltre 400 posti alloggi già nei prossimi mesi».

Nuove proteste si susseguono giornalmente anche nelle altre città, da Torino a Cagliari, da Pavia a Firenze. Il sindacato Unione degli universitari ha lanciato una mobilitazione nazionale e chiesto udienza alla Ministra Bernini, che intanto propone prezzi calmierati con un taglio del 15% per il mercato immobiliare studentesco. Fuori dalla tenda, c’è una generazione che chiede aiuto e non si fermerà finché non verrà ascoltata.

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