Una casa cantoniera per fare impresa

Di
Silvia Messa
27 Luglio 2016

Il patrimonio di case cantoniere dell’Anas è disponibile per chi avvia un’attività di accoglienza. In un bando, le prime trenta opportunità in tutta Italia

 

Fare business in una casa cantoniera: oggi è possibile, con un’agevolazione notevole: lo spazio è in riuso, i lavori se li accolla l’Anas e chi la gestisce deve solo pagare un canone.

altamura_esterno_3Le case cantoniere sono spesso molto belle, antiche e in luoghi turistici. Val d’Aosta. Appennino tosco-emiliano. Vicino al mare, in Puglia. Trasformarla in un’attività redditizia e in un nuovo modo di star bene e far star bene chi viaggia è possibile, grazie al bando di Anas che affida in gestione trenta case cantoniere a chi le vuole trasformare in ristoranti, alberghi, punti di informazione turistica, botteghe di prodotti locali, ciclostazioni… Chiunque abbia un progetto sostenibile e fattibile, può crearsi un’attività, generare lavoro e fare network con imprese già esistenti sul territorio.

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Dove sono le case rosse?

 

Le case, che hanno cominciato ad apparire sul territorio italiano dal 1830, si trovano lungo tutta la rete stradale italiana. Le prime 30 case oggetto di riqualificazione si trovano in Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Puglia.

 

Chi paga la ristrutturazione?

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La ristrutturazione dell’immobile sarà a carico di Anas mentre il concessionario, che si aggiudicherà la casa, svilupperà le attività imprenditoriali in coerenza con le linee guida del bando. Dovrà garantire alcuni servizi di base: pernottamento, bar e ristoro, free Wi-Fi, postazioni di ricarica per i veicoli elettrici e info point di informazione turistica.

“Il Progetto di riqualificazione delle case cantoniere – ha spiegato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani – rappresenta un modello innovativo di gestione, rispettoso del paesaggio e dell’ambiente. Gli interventi di ristrutturazione, per i quali Anas ha previsto un investimento di circa 7,5 milioni di euro in tre anni, a partire da quello in corso, contribuiranno a potenziare il valore del patrimonio aziendale e a preservarlo nel tempo, sostenendo l’identità locale e creando al contempo occupazione, nuova imprenditoria e sviluppo per il territorio”.

L’iniziativa parte da Anas, ma coinvolge anche il Ministero per i Beni Culturali, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Agenzia del Demanio.

 

Il bando di gara

 

Il bando di gara è rivolto a start-up, singoli imprenditori, consorzi, aziende, associazioni, cooperative: ai fini dell’aggiudicazione conterà la capacità di sviluppare un progetto economicamente sostenibile e coerente con le finalità del modello proposto da Anas.

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La ristrutturazione dell’immobile è a carico di Anas mentre il concessionario corrisponderà un canone di concessione, oltre ad un contributo variabile in funzione del fatturato generato dall’attività imprenditoriale. I gestori saranno individuati sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Le concessioni dureranno 10 anni, trascorsi i quali si procederà ad un nuovo bando di gara. Il bando di gara per la “Concessione della gestione e valorizzazione di trenta Case Cantoniere” è stato pubblicato venerdì 15 luglio 2016 sulla Gazzetta Ufficiale n. 81. Le offerte digitali, corredate dalla documentazione richiesta, dovranno pervenire sul Portale Acquisti di Anas https://acquisti.stradeanas.it, entro le ore 12.00 del 31/10/2016. L’obiettivo è quello di aprire la prima casa cantoniera a giugno 2017.

Tutte le informazioni e i format su cui andranno organizzati i progetti singoli sono disponibili sul sito casecantoniere.it

 

 

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