Come spiego “l’arte di arrangiarsi” agli americani

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3 Aprile 2014

Ha assaggiato la pizza napoletana e la sua vita è cambiata. Matteo Troncone, californiano, attore e regista, sta girando un film sull’arte di arrangiarsi dei napoletani. Per realizzarlo, ha raccolto 25mila dollari in una campagna su Kickstarter.

L’arte di arrangiarsi l’ha sperimentata sulla sua pelle: per prepararsi al meglio, e entrare nella parte, ha vissuto per cinque anni in un camper in California e poi alcune settimane in una tenda da campeggio a Napoli:

È stata la pizza a ispirarmi la prima volta che l’ho mangiata a Napoli. Ho pensato come fa un prodotto così semplice a essere tanto sublime? Poi da lì ho iniziato ad ammirare la gente del posto: la loro folle vitalità, l’accoglienza, il contrasto che vivono tra bellezza e oscurità» spiega Matteo a Millionaire.

peppe martinelli si arrangia

Di origini italiane, ha due nonni di Pordenone e gli altri due di Caserta, ha girato solo una parte del documentario, «sono stato dieci volte a Napoli per le riprese», e ha investito una cifra simile a quella raccolta con la campagna di crowdfunding:

La pizza nel film diviene la metafora dell’arte di arrangiarsi. Per spiegare la filosofia che c’è dietro questo modo di vivere ho intervistato artisti di strada, musicisti, gente comune. Il tutto girato in una chiave ironica e sensuale perché Napoli è sexy».

tango a napoli 2

La raccolta fondi ha impiegato gran parte del suo tempo: 12 ore al giorno per mandare e-mail e rilanciare l’idea sui social:

Mi sono chiesto: “Chi in fondo, non ama l’Italia e la pizza?”. Ho ottenuto i soldi perché ho trasmesso la mia passione, il mio impegno verso il progetto. Poi ho lavorato tanto. Una campagna di crowdfunding è un impiego full time».

Matteo spera di terminare il film entro il 2014. Lo presenterà a festival in Nord America per poi farlo approdare in Europa.

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Perché l’arte di arrangiarsi è un argomento di interesse per gli americani?

I ricchi pensano di poter pagare per risolvere qualsiasi problema. Ma in fondo è una prospettiva noiosa. Il troppo comfort uccide una persona. Quello che rende la vita interessante è la creatività. L’America è diventato un Paese di business e multinazionali. Si è perso l’amore verso l’artigianato, che in Europa è molto forte ancora. Il film vuole essere anche una riscoperta del lavoro manuale. Quelli che hanno meno soldi possono amare il messaggio dei film: anche nelle difficoltà c’è sempre un modo per venirne fuori, per credere in se stessi e nella vita. In fondo, senza l’arte di arrangiarsi, la pizza non sarebbe mai nata».

angelo picone

Cosa pensano gli americani degli italiani?

Ci sono due stereotipi: quello buono dell’italiano romantico, passionale, esuberante che ama la vita e sa divertirsi. L’altro cattivo, del gangster che qui è molto forte grazie all’influenza delle serie televisive e di Hollywood. Ciò premesso dalla mia esperienza gli americani sono, soprattutto, attratti dall’Italia per la bellezza, la passione che gli italiani mettono nelle cose nella vita, nell’arte, nel cibo, l’importanza che danno ai sentimenti. E il senso di comunità, la cultura della vita in piazza. Tutte valori che mancano (con le dovute eccezioni) nella società americana dove il dollaro sembra essere il primo obiettivo, invece della gioia di creare qualcosa con le proprie mani».

napoli alba

INFO: http://kck.st/1lncdJb

Giancarlo Donadio

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