È arrivata "Threads", la rivale di Twitter 8

È arrivata “Threads”, la rivale di Twitter

Di
Matteo Cerri
7 Luglio 2023

Mercoledì ‘Casa Meta’ ha annunciato il lancio di Threads, la piattaforma che si propone di sfidare Twitter nel mondo dei social media. Secondo i suoi creatori, Threads promette di offrire un’esperienza utente migliore e di superare le limitazioni di Twitter. Tuttavia, ci sono molte ragioni per essere scettici riguardo a questa nuova arrivata nel panorama dei social media.

Innanzitutto, non è chiaro quali siano gli elementi innovativi che Threads propone. La sua presentazione sembra essere una mera imitazione di Twitter, senza offrire nulla di sostanzialmente nuovo. È difficile credere che una piattaforma senza una proposta di valore distintiva possa competere con un gigante pur fragile come Twitter.

 

È arrivata "Threads", la rivale di Twitter
Foto meta

 

C’è poi da chiedersi se davvero il mondo abbia bisogno di un’altra piattaforma di social media. Con l’ampia gamma di opzioni già disponibili, le persone sono sempre più stanche di doversi adattare a nuove piattaforme e apprendere nuove dinamiche. Threads sembra quindi essere solo un tentativo di sfruttare i volumi della ‘mamma’ Instagram nel campo di Twitter senza offrire nulla di veramente nuovo o rilevante.

Infine, c’è il problema della privacy e della sicurezza dei dati. In un’epoca in cui le preoccupazioni sulla privacy sono sempre più pressanti, è essenziale che le nuove piattaforme dimostrino di prendere sul serio queste questioni. Finora, Threads non ha fornito alcuna garanzia in tal senso, lasciando molti utenti preoccupati per la loro sicurezza online. Questo il motivo, tra l’altro, per cui, al momento, Threads non è ancora autorizzata in Unione Europea. 

Ho voluto quindi provare Threads dalla mia posizione ‘privilegiata’ di utente inglese, privo delle protezioni UE. La registrazione è veramente veloce. Instagram propone di copiare i dati da una parte all’altra e di scegliere una configurazione pubblica o privata. Non doversi ricreare una ‘rete’ di collegamenti, importando i propri contatti da un social media all’altro è certamente un ‘vantaggio’ rispetto ad altri concorrenti. Se non fosse per il nome, di fatto, si penserebbe di migrare da una funziona di Instagram ad un’altra. Il problema è che non dovrebbe essere così.  L’esperienza è poi simile a Twitter, con maggiore risalto delle foto, ma sostanzialmente con pochissimi contenuti – fatta eccezione per quelli celebrativi della novità o contro il ‘nemico’ Musk. Per l’utente italiano poi c’è poco o nulla, proprio perché in teoria in Italia non è ancora possibile accedervi. 

 

È arrivata "Threads", la rivale di Twitter
Foto meta

 

In conclusione, ad oggi, Threads sembra essere solo l’ennesimo tentativo di sfidare Twitter, ma ne copia le dinamiche e la funzione. È improbabile che questa nuova piattaforma riesca a strappare utenti a Twitter, che ha una base consolidata di milioni di utenti fedeli. Probabile che gli utilizzatori di Instagram ci facciano un giro… poco più. Per cui mi viene da pensare che sarà popolata di curiosi della prima ora, più o meno inerti, e del popolo anti-Musk. Dubito quindi che abbia senso lasciare Twitter per migrare su Threads. Più realistico che uno abbia lasciato Twitter per altre ragioni nel recente passato. Se Threads vuole davvero farsi strada nel mondo dei social media, dovrà dimostrare di avere un’identità unica e di risolvere i problemi che affliggono le piattaforme esistenti, ma mi pare che di questa fragilità (proprio per l’utilizzo dei dati) abbia fatto il principale punto di partenza per vantare decine di milioni di download. 

Scaricata a mezzogiorno l’applicazione è finita nel cestino prima di pranzo. 

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