Economia circolare, in Francia si testano i bonus per le riparazioni

Di
Redazione Millionaire
19 Luglio 2023

Dopo il bonus per riparare gli elettrodomestici a ottobre arriva quello per riparare abiti e scarpe.

 

Buttare abiti e scarpe anziché ripararli? Il governo francese finanzierà le piccole riparazioni, con un bonus compreso tra i 6 e i 25 euro, attingendo da un fondo di 154 milioni di euro per il periodo 2023-2028. La Francia entra ufficialmente nell’economia circolare delle piccole cose. Dopo il bonus per riparare gli elettrodomestici, arriva quello per il settore tessile. L’obiettivo è aiutare i consumatori, sostenere i riparatori e creare posti di lavoro. In Francia, nel 2022, sono stati immessi sul mercato 3,3 miliardi di capi di abbigliamento, calzature e biancheria per la casa. Couillard ha spiegato che i francesi gettano via 700 mila tonnellate di vestiti all’anno, di cui due terzi finiscono in discarica. La riforma del settore tessile, una delle industrie più inquinanti, prevede la tracciabilità dei marchi, il sostegno alle organizzazioni specializzate nel riutilizzo e nel riciclaggio, e un miliardo di euro di eco-contributi da parte dei produttori, importatori e distributori.

 

E in Italia?

In Italia, il concetto di economia circolare sta guadagnando popolarità e stanno emergendo numerose opportunità di business. Oltre ai principi fondamentali di ridurre e riutilizzare, ci sono anche iniziative come i “restart party” che stanno diffondendosi nel paese. Questi eventi, organizzati in diverse location, riuniscono esperti e partecipanti interessati a imparare come riparare e prolungare la vita utile di prodotti come tostapane, ferri da stiro e asciugacapelli. Il Restart Project, nato a Londra nel 2013, ha ispirato simili iniziative in tutta Europa e nel mondo, promuovendo il risparmio attraverso le riparazioni anziché l’acquisto di nuovi oggetti e riducendo la produzione di rifiuti.

L’ascesa dell'”economia della seconda mano” è un altro esempio di economia circolare che offre molte opportunità imprenditoriali. Nel 2021, ben 13 milioni di italiani hanno comprato o venduto una vasta gamma di oggetti usati per guadagnare, risparmiare o liberare spazio in casa. Questi dati provengono dall’indagine condotta dall’Osservatorio Second Hand Economy. La condivisione, il riutilizzo e il riciclo di materiali e prodotti per massimizzare la loro durata sta diventando sempre più diffuso. Le categorie più popolari in questa economia circolare includono automobili, motociclette, mobili per la casa, abbigliamento e prodotti elettronici.

Il principio cardine dell’economia circolare è il riciclaggio, dove nulla viene sprecato e tutto viene trasformato. Questo implica il corretto smaltimento dei rifiuti e il loro trattamento per ricavarne nuove risorse o materiali da riutilizzare. L’adozione di pratiche di riciclaggio efficienti crea opportunità per aziende specializzate nella gestione dei rifiuti e nel loro recupero.

L’economia circolare in Italia sta offrendo un terreno fertile per nuove opportunità di business. I “restart party”, l’economia della seconda mano e il riciclaggio stanno diventando sempre più diffusi, promuovendo una maggiore sostenibilità e creando nuovi posti di lavoro nel settore della riparazione, del commercio di oggetti usati e del trattamento dei rifiuti.

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