Essere o non essere SPID?

Di
Melania Guarda Ceccoli
21 Dicembre 2022

Perché SPID e non Cie. Quali sono le differenze e cosa dobbiamo aspettarci.

 

Lo SPID può essere inteso come la nostra carta d’identità digitale, ma in realtà è molto di più, perché include tutte le informazioni relative alla propria identità, comprese le informazioni demografiche e codice fiscale. Il tutto in maniera digitale.

Ma adesso il Governo Meloni sembra che voglia dire addio a questa modalità e passare alla Cie, la carta di identità elettronica, almeno secondo quanto affermato pubblicamente dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti. Stando al monitoraggio sull’avanzamento della trasformazione digitale, ad oggi sono circa 33 milioni le persone che hanno attivato lo SPID contro i 32 milioni che hanno la Cie.

Secondo quanto spiegato, il Sistema pubblico di identità digitale “non ha fatto breccia tra gli anziani” e attraverso la Cie, “carta nazionale e gestita dallo Stato”, si andrebbero a facilitare le operazioni online con la Pubblica amministrazione.

 

Differenze tra SPID e Cie

Ogni identità digitale, infatti, ha un “livello di sicurezza” (o, tecnicamente, Level of Assurance) riconosciuto anche dall’Unione Europea, a seconda delle modalità con cui vengono rilasciate  delle informazioni necessarie per utilizzarla. Lo Spid garantisce una soglia di sicurezza di primo e secondo livello, la Cie invece arriva al terzo livello, quello richiesto dagli standard di sicurezza fissati dall’Europa per l’identità digitale europea che dovrebbe prendere il via dal 2025.

 

Che cos’è lo SPID 

Si chiama Sistema Pubblico di Identità Digitale, meglio conosciuto come SPID, un modo per accedere ai vari servizi della pubblica amministrazione online. Un’unica credenziale (username e password) che rappresenta l’identità digitale e personale di ogni cittadino, con cui è riconosciuto dalla Pubblica Amministrazione per utilizzare in maniera personalizzata e sicura i servizi digitali. Con lo SPID si può accedere ai servizi online dei paesi dell’Unione Europea che hanno aderito al nodo eIDAS italiano e delle aziende che hanno scelto SPID come strumento di autenticazione per l’accesso ai propri servizi. Ad oggi i gestori di identità digitale sono nove: Aruba Pec, In.Te.Sa, InfoCert, Lepida, Namirial, Poste italiane, Register, Sielte e TI Trust Technologies.

 

Che cos’è la Cie

La Cie viene erogata obbligatoriamente a chiunque debba rinnovare la propria carta di identità scaduta, quindi inevitabilmente, con il tempo, tutti i cittadini italiani saranno in possesso della CIE. I tempi di attesa per richiederla e ottenerla, tuttavia, possono essere piuttosto lunghi. Per accedere ai servizi tramite CIE, infatti, è necessario utilizzare l’applicazione messa a disposizione dal governo CieID, che si può configurare sul proprio telefono soltanto se si è in possesso dei due codici PIN: il primo viene consegnato al momento di richiesta della CIE, il secondo verrà inviato successivamente per posta. Questa procedura rende molto più complesso l’utilizzo di CIE per l’accesso ai servizi.

 

Come richiedere la Cie

La carta di identità elettronica può essere richiesta prendendo appuntamento negli sportelli dedicati del proprio comune di residenza, a cui ci si dovrà presentare con 1 fototessera in formato cartaceo, recente, a colori con sfondo bianco (stesso tipo di quelle utilizzate per il passaporto) e l’ultima carta di identità rilasciata (quella cartacea). Al momento della richiesta di rilascio si dovrà versare la somma di 16,79€, e verrà consegnata la prima parte dei codici che serviranno poi ad accedere ai servizi online.

 

Per viaggiare

La Carta di Identità Elettronica, se valida per l’espatrio, può essere utilizzata dai cittadini per viaggiare sul territorio nazionale e negli Stati membri dell’Unione Europea.

“Vogliamo fare questo per semplificare la vita in digitale dei nostri cittadini -ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessio Butti – per aumentare la sicurezza (perché più credenziali e strumenti di accesso significano più rischi) , per rendere più accessibili i servizi digitali e, infine, per risparmiare (perché SPID ha un costo per lo Stato). La Carta d’Identità Elettronica è un’identità digitale equivalente e sotto diversi profili migliore rispetto allo SPID. Vorremmo lavorare per assicurare il rilascio della CIE da remoto, a costo zero e in 24 ore, e per garantirne la sua usabilità, attraverso soluzioni semplici almeno quanto lo SPID. Nei prossimi mesi occorrerà coinvolgere i fornitori di identità digitale. Un’idea potrebbe essere chiedere loro un supporto alla migrazione a CIE, favorendo una transizione negoziata tra i due sistemi”.

Ricordiamo però che lo SPID ha interessato meno di un anno fa anche tutti i cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire ed è l’unico modo per accedere al servizio FAST-IT, la piattaforma sulla quale viene effettuata la registrazione del cambio di indirizzo e molti altri servizi.

La cosa ancora non chiara è come e quando avverrà questo “spegnimento” dello SPID, visto che al momento non esiste un gestore pubblico che possa occuparsene.

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