Da venerdì nelle sale il nuovo film su Steve Jobs. Diretto da Danny Boyle, la pellicola vede come protagonisti Michael Fassbender (nei panni di Jobs) e Kate Winslet (interpreta Joanna Hoffman, braccio destro di Jobs nel team che ha dato vita alla Apple Computer Macintosh). Costato 30 milioni di dollari in America ne ha incassati 16, 6 milioni di dollari.
Millionaire è andato a vederlo. Dopo il film abbiamo fatto un piccolo sondaggio tra gli spettatori in sala.
Ecco 3 motivi per andare a vederlo e 3 invece per non farlo.
Perché andare a vederlo?
1) Per conoscere particolari della sua vita privata. Il rapporto con l’ex fidanzata Chrisann Brennan e con la figlia Lisa: Jobs nega di essere il padre della bimba. Il film ruota intorno a questa vicenda privata e l’incapacità del fondatore di Apple di riuscire a gestirla nel migliore dei modi.
2) Per emozionarsi. Alcune scene, specie quelle sugli allontanamenti e ricongiungimenti con sua figlia Lisa, sanno essere commoventi. Steve prova più volte a recuperare il rapporto con lei, ma non sempre ne è capace.
3) Per sceneggiatura e attori. Ottima la prova di Michael Fassbender, nei panni di Jobs convince e, in alcuni passi del film, la somiglianza fisica e quella dei movimenti del corpo stupiscono. Non è un caso se l’attore irlandese è stato candidato agli Oscar. La sceneggiatura di Aaron Sorkin (tra i più apprezzati oggi, è lo stesso di The Social Network, ndr) riesce a dimostrare la genialità di Jobs: molto belle e significative le frasi che il protagonista pronuncia sul futuro e sulla sua volontà di leggerlo sempre in anticipo: «Ti metterò la musica in tasca» dice alla figlia che cammina con un ingombrante walkman.
Perché non andare a vederlo?
1. Non viene fuori il talento di Jobs. Chi vuole ripercorrere le tante incredibili invenzioni di Jobs e i suoi celebri keynote resterà deluso. Poco viene detto sui prodotti e sulla rivoluzione che hanno rappresentato negli anni. Lo spettatore segue tutti i lavori di preparazione che precedono l’evento, le difficoltà, gli ostacoli improvvisi. Vede le sale piene che aspettano Jobs. Ma tutto finisce là. Nessuna delle celebri presentazioni viene poi mostrata.
2. Troppi personaggi delineati male. Che dire di Steve Wozniak, cofondatore di Apple, che insieme a Jobs lavora al primo prototipo di Apple? Il genio informatico viene presentato solo come una macchietta che elemosina a Jobs un po’ di visibilità. Lui come anche altri personaggi che ruotano intorno alla sua vita sembrano delineati un po’ frettolosamente.
3. Poco si dice sulle origini di Apple. Chi non ha fantasticato sul celebre garage nel quale Wozniak e Jobs progettavano il futuro? Nel film le origini della fondazione di Apple non vengono raccontate. Ci sono dei flashback, ma Jobs viene perlopiù rappresentato come uomo di business già affermato.
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Giancarlo Donadio