Con l’approvazione del disegno di legge di Bilancio alla Camera, si apre un’intensa fase di revisione parlamentare. Per la prima volta in dieci anni, i partiti avranno 70 giorni per proporre modifiche, ma un budget limitato a 120 milioni di euro per finanziare i cambiamenti. Tra le misure più controverse, oltre a quelle su pensioni, sanità e imposte, spicca l’eventuale ampliamento della web tax, che rischia di colpire duramente le piccole e medie imprese (PMI) innovative italiane.
La web tax e i rischi per le PMI digitali italiane
In Italia, la digital service tax, o web tax, impone un’imposta del 3% sui ricavi derivanti da attività digitali, ma al momento colpisce solo le aziende con oltre 750 milioni di fatturato globale e ricavi digitali in Italia superiori a 5,5 milioni. La manovra, però, punta a eliminare queste soglie, includendo nel perimetro della tassa anche le PMI italiane del digitale.
L’eventuale estensione della web tax solleva forti preoccupazioni tra le associazioni di settore. La Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) e il consorzio del commercio digitale Netcomm avvertono che tale modifica potrebbe compromettere l’attrattività dell’Italia e rendere meno competitive le PMI innovative. La tassazione sui ricavi lordi, anziché sui profitti, sarebbe particolarmente gravosa per le imprese digitali, che spesso reinvestono la maggior parte delle entrate per crescere e innovare. Inoltre, gli aumenti di prezzo dei servizi digitali per compensare il nuovo carico fiscale rischiano di innescare rincari lungo l’intera filiera digitale, penalizzando anche le aziende non digitali che usufruiscono di questi servizi.
Secondo le stime, un’estensione della web tax comporterebbe un aumento delle entrate annuali di circa 51,6 milioni di euro. Tuttavia, in un Paese che vuole incentivare l’innovazione e la digitalizzazione, tassare le PMI digitali potrebbe scoraggiare investimenti e crescita, penalizzando l’intero ecosistema innovativo italiano.
Le altre misure in discussione
Oltre alla web tax, il disegno di legge di Bilancio introduce o modifica altre imposte e misure chiave che stanno suscitando dibattiti accesi.
Criptovalute: la tassazione sulle criptovalute aumenterebbe dal 26% al 42%, per generare circa 16,7 milioni di euro in entrate aggiuntive. La Lega ha già espresso la sua contrarietà a questa misura, chiedendone la revisione o l’annullamento, temendo che una tassazione così elevata possa allontanare i giovani investitori dal mercato italiano.
Auto aziendali: anche i fringe benefits sulle auto aziendali potrebbero aumentare. Le nuove regole fiscali rischiano di rendere il benefit molto più oneroso, soprattutto per i veicoli a motore termico. Questo cambiamento potrebbe penalizzare numerosi lavoratori, in particolare quelli che aspettano ancora la consegna dell’auto ordinata. Si stanno valutando proposte per posticipare l’entrata in vigore delle nuove regole alla seconda metà dell’anno, per agevolare chi è già in attesa di ricevere il proprio veicolo.
Flat tax e acconti rateizzati: la manovra conferma l’assenza di nuove agevolazioni per le partite Iva, bloccando la proposta di innalzare il limite di reddito per la flat tax a 100.000 euro. Inoltre, non sarà esteso il sistema degli acconti rateizzati, sperimentato nel 2024, che la Lega chiedeva di mantenere per agevolare la liquidità delle PMI.
Sugar tax: la tassa sulle bibite gassate, dopo ben otto rinvii, potrebbe finalmente entrare in vigore dal 1° luglio 2025. Tuttavia, Forza Italia ha già annunciato di voler chiederne il rinvio o la cancellazione, sottolineando come un’imposta di 10 centesimi al litro possa penalizzare le aziende del settore alimentare e aumentare il costo per i consumatori.
Sanità e stipendi di medici e infermieri: la sanità è un altro tema caldo della manovra. Nonostante l’aumento degli stanziamenti per il 2025, molte organizzazioni sanitarie ritengono gli incrementi salariali previsti insufficienti e sono pronte a chiedere ulteriori fondi. Il mancato aumento significativo degli stipendi ha già portato i sindacati a indire uno sciopero per il 20 novembre, che potrebbe avere ulteriori ripercussioni sul dialogo politico nelle settimane a venire.
Pensioni: sulle pensioni, la manovra include una modesta rivalutazione degli assegni minimi. La Lega e Forza Italia stanno spingendo per un intervento più ampio, chiedendo un innalzamento delle pensioni minime e più flessibilità nelle uscite per i pensionati. Tuttavia, i vincoli di bilancio non permettono, al momento, cambiamenti significativi in questa direzione.
Uno sguardo al futuro della manovra
Le proposte di modifica alla legge di Bilancio potrebbero avere implicazioni di ampio respiro per molti settori chiave. La web tax, in particolare, rappresenta un nodo cruciale per l’ecosistema digitale italiano, e ogni decisione su questo fronte sarà determinante per il futuro dell’innovazione nel nostro Paese. Anche le altre misure – dalla sugar tax agli aumenti salariali nella sanità – riflettono una fase di trasformazione, in cui il Governo dovrà trovare un equilibrio tra rigore di bilancio e il sostegno necessario a settori strategici dell’economia e del welfare.
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