Fondazione Migrantes: l’Italia delle migrazioni plurime, sempre più spopolata e vecchia.

Di
Matteo Cerri
6 Novembre 2024

Migrazione italiana e cittadinanza: il nuovo volto della comunità italiana nel mondo

Il “Rapporto Italiani nel Mondo 2024” (RIM 2024), realizzato dalla Fondazione Migrantes, esplora le nuove dinamiche della mobilità italiana e del concetto di cittadinanza nel contesto globale. L’analisi affronta la complessa storia migratoria dell’Italia e la continua trasformazione delle comunità italiane all’estero, offrendo dati e riflessioni che illuminano le sfide e le opportunità di un’Italia che si espande oltre i confini nazionali. Di seguito, una sintesi approfondita dei temi chiave.

 

L’Italia delle migrazioni plurime
L’Italia, con una tradizione secolare di emigrazione, continua ad assistere a dinamiche migratorie che riflettono le sfide e i cambiamenti della società moderna. Oggi, queste migrazioni interessano non solo le regioni storicamente protagoniste, ma tutto il territorio nazionale, con un incremento significativo degli espatri anche dalle aree del Centro-Nord. Con una quota del 63,7%, l’Unione Europea resta la destinazione principale, mentre altre aree europee non UE e l’America centro-meridionale assorbono rispettivamente il 12% e il 10,7% degli espatri italiani. Questa distribuzione evidenzia una continua diversificazione delle mete, soprattutto per i giovani adulti, che rappresentano quasi il 69% delle recenti partenze.

 

Speciale 2024: la cittadinanza italiana, un patrimonio multiculturale
Il capitolo speciale della RIM 2024 dedicato alla cittadinanza italiana è un viaggio multidisciplinare tra passato e presente, coprendo cinque continenti e 25 paesi, tra cui Albania, Argentina, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania e Stati Uniti. Grazie al principio dello ius sanguinis, la cittadinanza italiana può essere rivendicata dai discendenti di italiani emigrati, persino di seconda e terza generazione. Questo permette alla comunità italiana all’estero di preservare il legame con il Paese d’origine, mentre la possibilità di avere più cittadinanze accresce l’identità transnazionale, che oggi diventa un valore fondamentale per milioni di italiani all’estero.

 

Evoluzione delle norme sulla cittadinanza e mobilità internazionale
Con la legge n. 91 del 1992, la normativa italiana ha introdotto cambiamenti epocali, come la possibilità di mantenere la cittadinanza italiana anche acquisendo quella di un altro paese. Tale approccio, che valorizza la volontà individuale e il diritto alla doppia cittadinanza, ha consentito a molte persone di mantenere legami con l’Italia anche vivendo all’estero. Questo quadro normativo rende oggi il passaporto italiano uno strumento chiave per accedere a opportunità globali, e secondo l’Henley Passport Index 2024, il passaporto italiano è il secondo al mondo per accessibilità, garantendo ingresso senza visto in 192 paesi.

 

L’Italia fuori dall’Italia: comunità in crescita e destinazioni emergenti
Dal 2020 l’Italia ha perso oltre 650 mila residenti, mentre il numero di italiani che vive all’estero ha raggiunto oltre 6,1 milioni di iscritti all’AIRE nel 2024. Le destinazioni europee, in particolare Germania e Regno Unito, e quelle americane come Brasile e Stati Uniti continuano ad attrarre la maggior parte degli italiani, rappresentando complessivamente il 65,5% delle mete di espatrio. Questo spostamento è spesso determinato dalle condizioni economiche e sociali italiane, tra cui un mercato del lavoro percepito come stagnante dai giovani e livelli di reddito più bassi rispetto ad altri paesi europei.

 

Mobilità interna: una dinamica spesso trascurata
Oltre alla migrazione verso l’estero, esiste una mobilità interna che coinvolge milioni di italiani ogni anno. Questo fenomeno interessa principalmente i giovani in cerca di migliori opportunità di lavoro e istruzione, con un flusso significativo dal Sud al Centro-Nord. La RIM 2024 evidenzia che il Nord-Est risulta l’area più attrattiva, con un incremento annuale del +2,4‰. Di contro, il Sud e le Isole registrano tassi negativi, rispettivamente -3,5‰ e -2,7‰, in un processo di impoverimento delle risorse umane. Tale movimento interno porta effetti significativi su aree interne e periferiche, che già soffrono di spopolamento e crisi economiche.

 

Giovani italiani: tra emigrazione e rimpatrio
Secondo i dati del RIM 2024, i giovani rappresentano una quota rilevante degli espatri. La fascia d’età 18-34 anni costituisce il 45,5% delle nuove iscrizioni AIRE del 2023, seguita dai giovani adulti (35-49 anni) al 23,3%. Questi dati suggeriscono una crescente propensione alla mobilità da parte dei giovani italiani, che spesso percepiscono migliori opportunità all’estero. Tuttavia, il quadro si complica a causa delle recenti modifiche fiscali che hanno ridotto le agevolazioni per i lavoratori impatriati: con l’introduzione del D.Lgs 209/2023, i benefici per i rientri dall’estero sono stati drasticamente ridimensionati, scoraggiando i giovani dal considerare il ritorno.

 

Cittadinanza italiana e nuovi italiani all’estero
Negli ultimi anni è aumentato il numero di acquisizioni di cittadinanza italiana da parte di stranieri e discendenti italiani. Tra il 2021 e il 2022, sono stati più di 200 mila i nuovi italiani, soprattutto originari dell’America Latina, e in particolare del Brasile e dell’Argentina, che rappresentano rispettivamente l’8% e il 4,5% del totale delle nuove cittadinanze. Questo fenomeno riflette una mobilità complessa: molte di queste persone utilizzano la cittadinanza italiana per facilitare il proprio movimento verso altre nazioni, sfruttando i benefici del passaporto europeo come strumento di connessione tra continenti.

 

Emigrare dopo aver acquisito la cittadinanza
L’acquisizione della cittadinanza italiana non porta necessariamente alla permanenza in Italia; anzi, molti neocittadini italiani emigrano successivamente, attratti dalle opportunità offerte da altri paesi europei e internazionali. Tra il 2012 e il 2022, oltre 1,5 milioni di stranieri sono diventati cittadini italiani, e tra questi, più di 146 mila hanno poi trasferito la residenza all’estero. Questo dato riflette una tendenza emergente, in cui la cittadinanza italiana diventa un’opportunità di mobilità, soprattutto per chi proviene da contesti di emigrazione.

 

Un passaporto “Fortissimo”: la forza della cittadinanza italiana
Possedere la cittadinanza italiana significa avere accesso a uno dei passaporti più potenti al mondo, con cui viaggiare liberamente e senza restrizioni in quasi 200 paesi. Secondo l’Indice Henley 2024, il passaporto italiano è classificato al secondo posto a livello globale per accessibilità, superato solo da quello di Singapore. Questo “passaporto forte” è una risorsa preziosa per milioni di cittadini italiani e nuovi italiani nel mondo, i quali vedono nella cittadinanza italiana una porta aperta verso opportunità globali e un legame con una comunità culturale di vasta portata.

 

Il Rapporto 2024 mette in luce come la cittadinanza italiana rappresenti un valore identitario e pratico per milioni di persone nel mondo. Questo legame culturale, fondato su appartenenza e mobilità, esprime la complessità e la ricchezza della comunità italiana globale. Le sfide demografiche italiane e il crescente spopolamento delle aree interne richiedono ora strategie politiche mirate, volte a incentivare il ritorno degli italiani emigrati e a rivitalizzare i territori svantaggiati. Solo una politica coordinata e inclusiva potrà sostenere un’Italia davvero globale e pluralista.

 

La sintesi del Rapporto integrale può essere scaricato qui.

 

 

 

 

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