Getir lascia l’Italia
foto jobtoday.com

Getir lascia l’Italia

Di
Alessandra Ponti
30 Luglio 2023

Dopo Uber e Gorillas, adesso è la volta di Getir, la prima impresa al mondo a proporre un servizio di delivery ultraveloce della spesa. La start up turca ha annunciato in una nota stampa l’intenzione di ritirarsi “in modo ordinato da Spagna, Italia e Portogallo e di continuare ad operare nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Germania, nei Paesi Bassi e in Turchia, che generano il 96% dei ricavi dell’azienda”.

 

Le motivazioni dell’uscita dall’Italia della start up turca

Fondata nel 2015 a Istanbul, Getir è stata la prima azienda al mondo ad offrire un servizio di consegna di spesa ultra-veloce, mettendo a disposizione dei suoi utenti un’ampia selezione di prodotti da supermercato disponibili in pochi minuti. L’azienda, che è cresciuta rapidamente, ha iniziato il suo processo di espansione a Londra, per poi conquistare Amsterdam, Berlino, Parigi, Madrid, Barcellona e, recentemente, anche gli Stati Uniti d’America. L’uscita di Getir da questi tre mercati, si legge ancora nella nota, “consentirà all’azienda di concentrare le proprie risorse finanziarie sui mercati esistenti in cui le opportunità di redditività operativa e crescita sostenibile sono maggiori”.

A meno di due anni dall’annuncio del suo sbarco in Italia, l’azienda che ha rivoluzionato il delivery proponendo per prima il servizio di consegna della spesa a bordo di scooter e bici elettriche entro 10 minuti dall’ordine, torna così sui suoi passi. “Consideriamo l’arrivo in Italia una tappa fondamentale del nostro processo di espansione internazionale. Offriamo un servizio conveniente, rapido e amichevole che ci auguriamo rappresenti un valore aggiunto per il settore della consegna ultra-veloce in Italia: l’obiettivo è offrire la migliore esperienza ai clienti, semplificando la quotidianità e aiutandoli a risparmiare tempo da dedicare a sé stessi”, aveva detto Nazim Salur, founder di Getir in un comunicato datato 1 ottobre 2021. 

I benefici ricevuti come start up in Italia e i licenziamenti con la chiusura

Reduce, nel marzo del 2022 dalla chiusura di un round Series E da 768 milioni di dollari che ha portato la valutazione dell’azienda a 11.8 miliardi di dollari, Getir ha annunciato di essere in attesa di un round di finanziamento. Intanto però con l’uscita dall’Italia, a farne le spese saranno prima di tutto i circa 370 lavoratori ad oggi impiegati, che verranno licenziati.

I sindacati si sono subito mossi e con una nota congiunta firmata Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. “Le motivazioni addotte sono le solite: bassa profittabilità, risultati non i linea con gli obiettivi, gli investitori non intenzionati a sostenere ulteriori investimenti – si legge nel comunicato – Getir ha potuto sfruttare i benefici derivanti dall’essere sulla carta una startup, per decidere poi, al termine di tale periodo, di lasciare il nostro Paese.

Un’azienda che ha sfruttato manodopera con inquadramenti al ribasso e che avrebbe dovuto in queste ore sedersi a un tavolo con le organizzazioni sindacali per provare a sanare questa situazione”. Le ragioni che possono portare un’azienda a decidere di uscire da un mercato possono essere diverse. Il settore del food in Italia, in particolare, può seguire logiche differenti. Ma ora adesso più che mai diventa fondamentale, per la crescita e l’attrattività del Paese, capire perché a livello economico, prima di tutto, si continui ad abbandonare il mercato italiano.

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