giovanna parascandolo auto

Giovanna, 25 anni, restaura auto d’epoca: «L’amore per la 500 mi ha cambiato la vita»

Di
Lucia Ingrosso
22 Giugno 2021

Giovanna (Nanna) Parascandolo è al secondo anno di università, Architettura. Ha la maturità classica («anche se avrei preferito l’artistico»), un fidanzato e una moto. Poi sale sulla 500 d’epoca di un’amica. «Gli interni di quell’auto mi conquistarono: linee perfette, design essenziale, visibilità a 360°. Decido che ne voglio una». Sfogliando i giornali di annunci, trova una 500 F del 1967 a 2.000 euro, l’unica che si può permettere vendendo la moto con cui va in facoltà. «Non partiva, non frenava, tutta arrugginita, ma mi conquistò. Mi ritrovai senza soldi e con un’auto inutilizzabile». Avventata? Forse. Entusiasta? Anche.

auto 500Giovanna parte digitando su Google una semplice domanda “Perché la Fiat 500 non parte?”. E da lì le si apre un mondo. «Ho frequentato forum, acquistato libri sulla 500 e manuali di meccanica. Non avevo nessuna esperienza nel settore: me la sono creata. I miei studi mi avevano insegnato un metodo. Sapevo distinguere i fatti dalle opinioni. Il motivo per cui non partiva era semplice: dovevo cambiare la bobina. L’ho fatto ed è partita. Da lì ho capito che avrei dovuto comprare un sacco di pezzi nuovi e le spese erano tante. Così sono andata a lavorare come cameriera in un chiosco: 3 -4 volte alla settimana. Lavoravo fino alle 4 di mattina, con turni anche di 12 ore, guadagnando fra 35 e 60 euro a volta. In più studiavo all’università».

Così, tempo un anno, Nanna smonta la sua 500 pezzo per pezzo (scattando centinaia di foto, per essere certa di rimontare tutto nel modo giusto), la restaura e la rimonta, documentando ogni fase con video («La gente non ci credeva che avessi fatto tutto da sola»). Nel frattempo si laurea con 110 e lode, ma all’architettura ora sa di preferire il settore automotive.

«Trovo una sede all’interno prima di un progetto sociale e poi di un coworking. Il business è quello di restaurare le 500 e rivenderle: quelle perfettamente funzionanti, targa oro, si possono rivendere a 10mila euro, alcuni modelli arrivano anche a 60mila. Ma in parallelo porto avanti il mio canale YouTube Nanna’s Garage, per promuovermi e per creare dei video tutorial utili a tutti, che prima non esistevano. Adesso i miei guadagni derivano soprattutto dall’attività online, grazie a collaborazioni con i brand e post sponsorizzati. Ma il mio obiettivo è aprirmi altre strade. Un progetto è creare a Roma un museo delle auto d’epoca».

Che cosa consiglieresti a chi è attratto da questo mondo?

«Di sporcarsi le mani, imparare cose nuove, trovare un hobby che sviluppi il senso pratico. Oggi siamo distanti dalle cose, se qualcosa si rompe non abbiamo la minima idea di come aggiustarlo. Siamo meno consapevoli del mondo che ci circonda. E invece basterebbe poco… Adolf Loos diceva: “L’architetto è un muratore che sa il latino”».

Come si fa

L’opportunità. «Quello delle auto d’epoca è un settore interessante, presidiato da uomini spesso non giovani. Difficile trovare tutorial online per guidare manutenzione e restauri, anche per questo ho lanciato il mio canale social con video tutorial. Utilissimi manuali d’uso e forum. Si possono fare ottimi affari, acquistando vecchie auto e restaurandole, ma ci vogliono tempo e dedizione» spiega Giovanna Parascandolo.

Spazi e attrezzature. Serve un laboratorio. La metratura dipende dal tipo di lavorazione e dal numero di mezzi. «Ci si può appoggiare a spazi offerti da progetti sociali o coworking» consiglia Giovanna. Un’alternativa è rappresentata dai fablab. «Nel tempo, avevo messo insieme la mia attrezzatura, che mi è stata rubata. Il mio seguito mi ha aiutato a ricomprarla, 10mila euro l’investimento».

Target. È un prodotto per amatori, per nostalgici amanti delle auto che nel tempo sono diventate icone. Importante guadagnarsi credibilità presso un pubblico di nicchia, competente ed esigente. Non è un mercato in cui aspettarsi speculazioni sul breve periodo. Pagano, piuttosto, nel lungo periodo, passione e professionalità. Per saperne di più: Automotoclub storico italiano (asifed.it) e Fiat 550 Club Italia (500clubitalia.it).

Tratto dall’articolo “Studio e mani in pasta” pubblicato su Millionaire di aprile 2021. 

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