Classe 1923, Giuseppe Paternò ha quasi 97 anni, due figli, quattro nipoti e ancora la voglia di imparare di un ventenne. Così, dopo tre anni di studi all’Università di Palermo (e il “titolo” di studente universitario più anziano d’Italia), oggi si è laureato in Studi filosofici e storici.
«Abbiamo seguito fin dall’inizio la brillante carriera universitaria del dott. Paternò, che ci testimonia come con la passione e la volontà si possa raggiungere ogni risultato» ha detto il rettore dell’ateneo Fabrizio Micari. «Lo ringrazio per lo straordinario esempio di vita, di cultura e di determinazione che dà a tutti noi».
E non c’è dubbio che Giuseppe sia un esempio per tutti. Ha completato la triennale perfettamente nei tempi, e con ottimi voti, una media di 29,80. Neanche la pandemia e il lockdown hanno rallentato il suo percorso. Come tanti giovani colleghi universitari, ha sostenuto il suo ultimo esame online. La proclamazione invece si è tenuta in presenza. A poche ore dalla proclamazione, ha raccontato al Corriere della Sera: «Non bastava essere bravi, se venivi da una famiglia dove cominciavi a lavorare a 7 anni. Soltanto a 16 convinsi mio padre a farmi andare all’avviamento professionale. Prendevo 8 in italiano, ma non ci fu verso». Niente superiori e niente università. Subito a lavorare come fattorino e poi per le Ferrovie. Solo a 30 anni Giuseppe riesce a prendere il diploma da geometra alla scuola serale. Poi ha coltivato la sua passione per la scrittura, ha anche pubblicato un libro. E oggi finalmente il traguardo più atteso.
«Il lockdown, si dice così?, mi ha permesso di concentrarmi sugli esami e sulla tesi. Scoprendo ancora una volta che lo studio apre tutte le finestre» ha detto al Corriere, concludendo con un consiglio ai giovani: «Studiate, studiate, studiate».