Le riflessioni di Alec Ross
Alec Ross – americano ‘trapiantato’ in Italia, Venture Capitalist, Docente universitario ed esperto di innovazione è noto per il suo ruolo come consigliere senior per l’innovazione del Dipartimento di Stato americano durante l’amministrazione Obama – ha accettato di condividere alcune riflessioni sugli incendi che hanno colpito Los Angeles.
Ieri sera, in un veloce quanto appassionato scambio di battute di fronte alle immagini che giungono da LA, Alec ha voluto sottolineare la gravità della situazione paragonandola a un evento epocale: “Questa tragedia in California sembra quasi un 11 settembre. Ha un’atmosfera quasi post-apocalittica”.
Un fatto che, come pochi altri nella storia, potrebbe rappresentare un punto di svolta o di non ritorno.
Alec ha ribadito come il cambiamento climatico stia rendendo sempre più frequenti gli eventi meteorologici estremi: “Ormai, ogni sei mesi assistiamo a un evento senza precedenti nel decennio precedente. E ogni tre o quattro anni, c’è un evento meteorologico senza paragoni secolari”. Questo significa che fenomeni considerati rari in passato stanno diventando la norma. La crescente volatilità climatica, secondo Ross, richiede un cambio di approccio rispetto a quanto fatto negli ultimi decenni. “La volatilità causata dal cambiamento climatico estremo ci obbliga ad agire in netto contrasto con il modo in cui ci siamo governati negli ultimi quarant’anni”.
Un esempio concreto riguarda le infrastrutture. “Pensa a quanti ponti abbiamo costruito dagli anni ’20 agli anni ’60. E pensa a quanti pochi ne sono stati costruiti dagli anni ’80 ad oggi”. La carenza di nuove infrastrutture adeguate si traduce in difficoltà operative durante le emergenze. Emblematico è il caso dei vigili del fuoco di Los Angeles: “Nel tentativo di spegnere gli incendi, collegano i loro tubi a idranti che non portano più acqua”. La stessa lentezza nelle risposte si è vista anche in Italia dopo le alluvioni in Emilia-Romagna del 2023: “Dopo le alluvioni in Emilia-Romagna del maggio 2023, alcune strade sono ancora chiuse, nonostante siamo nel 2025”.
“Costruiamo e ripariamo strade da migliaia di anni in Italia. Ma, in qualche modo, oggi non riusciamo a fare cose che i Romani erano in grado di fare 2000 anni fa.”
Ross pone l’accento su una questione cruciale: la capacità dei governi di rispondere prontamente alle nuove sfide climatiche. “Con gli eventi meteorologici estremi – dal caldo estremo in Sicilia, alle tempeste, alle alluvioni e, come nel caso della California, agli incendi – si pone una questione sull’agilità e sulla capacità del governo di rispondere con prontezza”.
Un altro aspetto importante evidenziato è l’impatto politico di questa situazione. La sua analisi suggerisce che l’incapacità delle democrazie di affrontare con efficacia queste crisi potrebbe favorire l’ascesa di leader autoritari. “Questo, a sua volta, genera un maggiore sostegno per leader forti e autoritari, come Donald Trump. La figura del leader muscolare è in ascesa in tempi di questa volatilità”.
“Personalmente, trovo molto negativa questa tendenza che favorisce le figure autoritarie. Serve però che i rappresentanti eletti dimostrino che i leader democratici possono agire in modo deciso e meno burocratizzato”.

Alec Ross mette in luce la necessità di un cambio di passo. Serve una governance più rapida ed efficace per affrontare i fenomeni climatici estremi e le loro conseguenze. Più rapida, non necessariamente più autoritaria. Non si tratta solo di investire in infrastrutture, ma anche di ripensare i meccanismi decisionali per garantire risposte più immediate e adeguate alle emergenze. Il rischio è che senza un cambiamento significativo si creino le condizioni per un ritorno di modelli autoritari di leadership.
Quello che mi sorprende, da questo veloce scambio di battute, è come, pur di fronte a questa tragedia e alle tante altre che negli scorsi mesi abbiamo visto anche in Italia e in Spagna e in altri paesi, ci sia sempre un’apertura per una reazione positiva, una possibilità di rinascita per i nostri territori, per le nostre democrazie e questo grazie a due fattori essenziali: la scelta di ripartire dall’uomo e gli strumenti che abbiamo a disposizione rispetto al passato.
Come sempre, possiamo ripartire grazie all’Umanesimo, qualcosa in cui noi italiani in passato ci siamo dimostrati capaci. E forse è questo che ha convinto Alec Ross a fare dell’Italia la sua Casa.
Torneremo a confrontarci con Alec, su altri argomenti, nel prossimo numero di Millionaire.