Il 70,8% degli italiani ha una casa di proprietà, mentre il 28% delle famiglie proprietarie possiede altri immobili.
L’Italia è uno dei Paesi avanzati con il più alto numero di proprietari di casa, tanto che la proprietà immobiliare va considerata come un costitutivo della nostra società. È quello che emerge dall’ultimo Rapporto Censis che, giunto alla 56a edizione, interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase di crisi che stiamo attraversando. Il 20,5% vive in affitto e l’8,7% ha una casa in usufrutto o a titolo gratuito.
Ma essere proprietari di casa non vuol dire essere ricchi
Nel 20% di famiglie con minore disponibilità economica, il 55,1% è proprietario della residenza in cui vive, che sale al 65,5% nel secondo quintile, 72,4% nel terzo quintile, 77% nel quarto quintile e 83,9% nel quintile con migliore condizione economica.
Secondo l’indagine, il covid ha cambiato l’dea di casa riportandola agli anni degli anni ’80 del “Mulino Bianco”, con il 91,9% degli italiani che vede la casa come un rifugio sicuro, soprattutto dopo il Covid. L’89,7% si sente tranquillizzato dal fatto di essere proprietario dell’abitazione in cui vive. Per l’83,1% la casa riflette anche la propria identità e la propria personalità. E il 54,5% vorrebbe aiutare figli o nipoti ad acquistare la prima casa, perché avere un immobile di proprietà dà ancora l’idea di sicurezza finanziaria.
La casa ha cambiato quindi la sua funzione, diventando per il 47,1% degli italiani luogo di lavoro (il dato sale al 54,5% tra i giovani di 18-34 anni che lavorano). Ben il 96,3% degli studenti è pronto per seguire le lezioni in modalità Dad.
L’aumento dei costi
La spesa media mensile delle famiglie per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili è ovviamente aumentata visto l’aumento dei costi di energia e materie prime. Secondo il Rapporto infatti, le spese associate all’abitazione sono l’elemento che incide maggiormente sul bilancio economico con il 76,5% che dichiara che tali spese pesano molto o abbastanza sul budget familiare o personale, mentre il 71,7% degli italiani è convinto che le tasse che ruotano intorno alla proprietà della casa siano troppo alte.
Il valore della casa
Il 51,7% dei proprietari di casa è convinto che il valore della propria casa non sia aumentato negli ultimi dieci anni. L’effetto negativo dell’inflazione infatti non risparmia il mercato residenziale. I dati sono contenuti all’interno del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, 3° trimestre 2022, realizzato congiuntamente dalla Banca d’Italia, da Tecnoborsa e dall’Agenzia delle entrate.
Nel trimestre estivo hanno prevalso segnali di stabilità nei prezzi delle abitazioni, come sostenuto dal 67,7% degli operatori del settore, ma il saldo tra i giudizi che guardano ad un rialzo futuro delle quotazioni rispetto a coloro invece pronosticano un ribasso dei listini risulta ridotto rispetto alla precedente indagine. La quota dei rialzisti infatti, pari all’11,6% nell’indagine precedente, si è ora ridotta al 4,3per cento. Gli agenti immobiliari quindi attendono un calo dei prezzi per il trimestre corrente, che ci accompagnerà nel 2023.
I giovani sognano ancora la casa di proprietà
Secondo una ricerca, il 73% dei giovani under 36 sogna di svegliarsi ogni mattina in mezzo alle vie dei grandi centri italiani. Lo stile urban vince dunque grazie a:
- cultura (59%)
- mezzi di trasporto ben funzionanti (45%)
- possibilità di accedere a un maggior numero di eventi (41%)
Milano e Roma si confermano le città più desiderate: la prima per l’offerta di lavoro, la seconda per la sua capacità di unire opportunità di business e bellezza.