Il Washington Post la definisce come il “Santo Graal dell’energia”.
Sembra che la lontana idea di produrre l’energia attraverso il nucleare sia più vicina di quanto si pensi. Nella giornata di martedì 13 dicembre, gli Stati Uniti hanno infatti comunicato che gli scienziati sono finalmente stati in grado, per la prima volta nella storia, di produrre una reazione di fusione nucleare generando più energia di quella necessaria per innescarla. Si tratta di una scoperta spettacolare dato gli obiettivi per la sostenibilità fissati al 2050. Definita come “una pietra miliare” dal Washington Post e come il “Santo Graal dell’energia” dal quotidiano Usa, la scoperta potrebbe fissare un vero e proprio momento storico nel mondo della fisica.
La scoperta sarebbe stata fatta dalla National Ignition Facility ospitata nei laboratori della Lawrence Livermore National in California. Lo scopo della ricerca sulla fusione è quello di replicare la reazione nucleare attraverso cui si crea l’energia sul sole. L’operazione in sé a livello sperimentale non è una novità, finora però gli esperimenti avevano deluso le aspettative degli studiosi, riuscendo a innescare la fusione solo a livelli più ridotti e utilizzando più energia di quella prodotta.
“Se consideriamo le bombe a fusione, è dagli anni ‘70 che gli scienziati sono in grado di realizzarle, a differenza dell’ultima scoperta però, per creare una bomba a fusione fino ad oggi è sempre stata utilizzata più energia di quella che se ne riusciva a ricavare” ha spiegato Enrico D’Urso, fisico e divulgatore del progetto “La fisica che non ti aspetti”.
L’energia del futuro
È ancora presto per dire di essere entrati nell’era della fusione nucleare. Infatti, come confermato dal comunicato, questo non è altro che un primo passo verso un futuro colmo di energia, i processi di produzione sono ancora lunghi e necessitano di ulteriore ricerca per riuscire a rendere l’energia nucleare fruibile per tutti. Come spiega D’Urso “Per creare una fusione nucleare, il primo passo – appena compiuto da noi – è quello di produrre più energia di quella che consumiamo. Poi deve essere trasformata in energia utile, e quello è un altro paio di maniche. Ma se nella scoperta fosse compresa anche l’ottimizzazione dei sistemi di contenimento, ad oggi riusciremmo già a consumare meno energia. Questo rappresenterebbe un vantaggio dal punto di vista ingegneristico, che ci permetterebbe di produrre più energia di quella consumata consentendoci di accumulare scorte per future crisi, come quella che stiamo attualmente vivendo in Europa”.
