Un corpo umano genera più bioelettricità di una batteria di 120 volt ed emette oltre sei milioni di calorie
Le macchine del mondo cinematografico di Matrix l’avevano capito: nel 1999, Andy e Larry Wachowski portano nelle sale un film lungimirante, in cui prevedono un futuro apocalittico in cui l’intelligenza artificiale ha messo gli esseri umani in schiavitù per sfruttarne l’enorme potere energetico.
Fortunatamente siamo ben lontani da questa realtà, però è interessante notare come in giro per il mondo siano state sviluppate diverse tecnologie che sfruttano l’energia del calore o del movimento umani per riscaldare edifici o generare elettricità. Vediamo tre esempi.
L’edificio riscaldato dal calore delle persone
L’energia che i consumatori utilizzano e sprigionano mentre danzano può essere usata per ricaricare un telefonino cellulare: perché allora non sfruttare il calore in eccesso di centinaia di corpi di pendolari indaffarati? A quanto pare è possibile: Jernhusen, azienda svedese nel settore immobiliare, ha scoperto un modo per usare proprio questa fonte di energia, riuscendo a riscaldare un intero edificio.
Più di 200mila persone si muovono nella stazione centrale di Stoccolma ogni giorno, e la Jernhusen ha realizzato il progetto di riqualificazione della stazione per servire al meglio tutti i suoi visitatori. Dal giugno di quest’anno, in sostanza, le persone che vi transitano contribuiscono al riscaldamento di un palazzo di uffici immediatamente nelle vicinanze. Come ci è riuscita?
Il sistema di ventilazione della stazione include dei marchingegni che convertono tutto il calore in eccesso in acqua calda. Quest’acqua è poi pompata nell’edificio adiacente, dove il costo dell’energia è ridotto del 25%. Un bel risparmio.
Info: Jernhusen
L’elettricità prodotta dal passeggio
Perché non applicare lo stesso concetto all’energia che milioni di persone consumano ogni giorno semplicemente camminando? Questo è esattamente quello che hanno pensato alla Pavegen, impresa britannica che ha per prima progettato una tecnologia simile, realizzando piastre che hanno la capacità di catturare l’energia cinetica prodotta dalle persone che ci camminano sopra.
Ogni piastra di gomma del sistema Pavagen – installate nel Regno Unito – è spinta verso il basso di 5 millimetri ogni volta che viene calpestata. Sfruttando questo piccolo movimento, le piastre convertono l’energia cinetica in elettricità, che è successivamente raccolta e conservata. Per essere più specifici, il 5 per cento dell’energia raccolta è utilizzata nel segnale luminoso a led posizionato sopra la piastra, rendendo chiaro agli utenti che la loro energia è stata catturata. La parte restante viene utilizzata per alimentare luci pedonali, display elettronici informativi e molte altre applicazioni. La tecnologia brevettata da Pavegen è stata utilizzata anche per raccogliere l’energia dai passi delle persone sulle scale.
Info: Pavegen
Il nightclub che si alimenta a passo di danza
Chi l’avrebbe mai detto che il ballo potesse diventare un’arma così importante nella lotta al riscaldamento globale?
Nel Regno Unito, ad esempio, esiste un gruppo denominato “Club4Climate”, guidato dal magnate dell’ediliza Andrew Charalambous, che ha lanciato qualche anno fa un night club sostenibile, in King’s Cross.
Al bar Surya, infatti, la pista da ballo cattura energia sufficiente per rifornire il 60% del proprio fabbisogno energetico. Il club in questione è anche famoso per l’utilizzo di materiale riciclato e lampadine a basso consumo e anche perché, prima di entrare, i clienti devono firmare un impegno contro il global warming. Infine, il club rinuncia alla quota d’ingresso di 10 sterline per coloro che dimostrano di aver raggiunto il bar a piedi, in bicicletta o con il trasporto pubblico.
Un club green davvero a 360 gradi.
Info: Club4Climate
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Gennaro Sannino