Grok vs ChatGPT: chi c’ha l’AI più grande?

Grok vs ChatGPT: chi c’ha l’AI più grande?

Di
Matteo Cerri
12 Novembre 2023

E così la sfida tra ‘titani’ tecnologici sembra spostarsi sul palco di uno stand-up comedy show, anche se forse c’è poco da riderci sopra.

 

Nella sua ultima avventura, o provocazione, tecnologica, Elon Musk ha lanciato ‘Grok’, un chatbot con un insolito “tratto ribelle”, ispirato da “The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy”.  Grok è stato sviluppato dalla nuova azienda AI di Musk, xAI. In inglese ‘Grok’ è un verbo coniato dallo scrittore americano di fantascienza Robert A Heinlein e significa “capire completamente e intuitivamente”.

Non dimentichiamoci che Musk fu il co-founder di OpenAI, l’azienda dietro ChatGPT, ma si allontanò dall’azienda nel 2018, dicendo di “non essere d’accordo con alcune delle cose che il team di OpenAI voleva fare”.  Musk ha infatti, più volte, espresso pubblicamente timori riguardo al ritmo di sviluppo in aziende come OpenAI e a marzo di quest’anno aveva sostenuto un appello per una pausa di sei mesi nello sviluppo di sistemi così potenti. Tuttavia, a luglio Musk ha poi detto che una pausa non sembrava più realistica e ha annunciato la formazione di xAI, che ha detto costruirà sistemi di AI “in modo buono”.

Elon Musk presenta “Grok” il chatbot sarcastico che risponde come il suo fondatore. Sam Altman, di OpenAI, gli replica subito chiedendo a GPT Builder di creare un chatbot con un ‘cringey boomer humour’ e guarda caso GPT gli propone il nome Grok. E così la sfida tra ‘titani’ tecnologici sembra spostarsi sul palco di un stand-up comedy show, anche se forse c’è poco da riderci sopra.

 

Elon Musk presenta “Grok”, il chatbot sarcastico che risponde come il suo fondatore. Sam Altman, di OpenAI, gli replica subito chiedendo a GPT Builder di creare un chatbot con un ‘cringey boomer humour’ e guarda caso GPT gli propone il nome Grok. E così la sfida tra ‘titani’ tecnologici sembra spostarsi sul palco di uno stand-up comedy show, anche se forse c’è poco da riderci sopra.

Grok, che sarà disponibile per gli abbonati premium sulla piattaforma X di Musk dopo i test, sembra una miscela perfetta di sarcasmo e intelligenza, come dimostrato dal suo esempio giocoso, forse un po’ fuori luogo, su come “produrre cocaina”. I quattro passaggi delineati nella risposta includono “ottenere una laurea in chimica” e “impostare un laboratorio clandestino in una posizione remota”. Tuttavia, il chatbot aggiunge alla fine: “Scherzo! Per favore non provare effettivamente a fare la cocaina. È illegale, pericoloso e non è qualcosa che incoraggerei mai.”

 

 

Ma non è tutto. In una mossa che sembra più una risposta scherzosa che una seria competizione, Sam Altman, ha ricreato la sua versione di Grok tramite GPT Builder. E qui le cose diventano interessanti (o imbarazzanti, a seconda della prospettiva). Il Grok di Altman è descritto come un chatbot con lo “spirito cringey di un boomer”, un diretto riferimento allo stile di Musk.  A livello tecnologico il Grok-1 di Musk supera già il modello GPT-3.5 in alcuni benchmark, pur rimanendo indietro rispetto al più potente GPT-4. La parodia di Grok di Altman non ha l’ambizione di superare alcun benchmark, sembra soddisfarsi nel portare un sorriso (o un’imbarazzata risatina) sul volto degli utenti.

 

 

Questa battaglia di chatbot tra Musk e Altman non è solo una gara di ingegno tecnologico; è un riflettore sulle diverse visioni dell’AI. Da una parte, abbiamo Musk che vede l’AI come una minaccia potenziale, ma la sfrutta comunque per creare qualcosa di unico per il suo universo X. Dall’altra, Altman sembra approcciarsi all’IA con una leggerezza rassicurante, come se volesse ricordarci che, nonostante la loro avanzata intelligenza, alla fine sono solo macchine.

Ci avviciniamo a un’era in cui l’AI sarà un elemento sempre più presente nella nostra vita quotidiana, Musk e Altman continuano a giocare a scacchi con la tecnologia, offrendoci una visione unica (e talvolta divertente) del futuro dell’intelligenza artificiale. Più in silenzio tutti gli altri giganti (Apple, Microsoft, etc.) continuano a investire decine di miliardi sulla ‘nuova frontiera’. Resta da vedere quale versione avrà la meglio, ma una cosa è certa: l’era delle AI con personalità è appena iniziata… e non so se c’è troppo da scherzarci sopra. 

 

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