Hacker per gioco

Hacker per gioco

Di
Salvatore Sanfilippo
29 Marzo 2023

Immaginate un piccolo dispositivo di plastica bianca, ben costruito, all’apparenza resistente, coi tasti color arancio. Ricorda vagamente un Tamagotchi. Il display a cristalli liquidi mostra un delfino antropomorfo che scia tra montagne di pixel monocromatici. A volte si siede di fronte al focolare dandoci le spalle, altre volte studia alla scrivania. Il device entra nel palmo d’una mano. Si chiama Flipper Zero, da qui la mascotte del delfino. Costa poco più di 200 euro ed è stato pensato da un gruppo di hacker e designer russi. Da qualche mese TikTok e YouTube sono pieni di video di ragazzini che, col Flipper tra le mani, oltrepassano le porte della metro senza il biglietto, aprono cancelli e sbarre radiocomandate, cambiano i prezzi della benzina nei tabelloni delle stazioni di servizio. 

Operazioni tutto sommato innocue, che danno a questi ragazzi l’illusione di essere dei veri hacker (però non tutti si fermano alla superficie: qualcuno si appassiona e inizia a scrivere codici, ne ho già visti un paio seguire questa strada). Lo scopo del Flipper, oltre a quello di far arricchire chi lo ha concepito, è rendere più accessibile il mondo delle radiofrequenze, degli NFC (comunicazione contactless di prossimità), degli RFID (identificazione automatica digitale). Non ho saputo resistere. Ne ho comprato uno, l’ho portato con me in vacanza e, complice il tempo libero, forse la noia, ho finito per scriverci una delle tante App che ora costituiscono il software non ufficiale, quello che usano tutti, perché va oltre i limiti legali ed etici che si sono imposti gli sviluppatori originali.

Le startup hardware sono arrivate

Il Flipper pone una questione importante: è utile a violare la proprietà altrui o è un modo per aprire gli occhi su un mondo sommerso? Per capire: una persona che ha tra le mani una chiave liscia e piatta penserà che sia insicura. Il mondo delle radiofrequenze è ugualmente insicuro, ma invisibile. I criminali queste cose le sanno già. Il Flipper svela a tutti gli altri i ritardi di un’industria altrimenti nascosti. Finirà per fare più bene che male. Questo device, così ben pensato, mette in luce anche il fatto che le startup hardware sono arrivate. Non servono più grandi investimenti per fare hardware. E la Flipper experience è impressionante: dal packaging, alla durata della batteria, tutto infonde nell’utente una sensazione di qualità, tutto funziona subito e bene. I grandi dell’hardware corrano al riparo, i piccoli stanno per arrivare.

 

 

Articolo pubblicato su Millionaire marzo 2023

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