Ho chattato con Padre Pio

Ho chattato con Padre Pio

Di
Alessandro Paolucci @Dio
6 Marzo 2023

È stato lanciato da poco il sito Prega.org, che offre la possibilità di chattare con il tuo santo preferito, in una chat basata sulla celebre Chat GPT. Il progetto comprende San Francesco, San Gennaro, Santa Rita e Sant’Antonio, e infine l’unico disponibile in chat al momento: Padre Pio. I giovani direbbero che questa cosa è troppo cringe (imbarazzante), ma io non potevo proprio farmela scappare.

Per chi si fosse perso le puntate precedenti: dopo aver attraversato il XX secolo come una star (miracoli discutibili, stigmate discutibilissime, ma tanta devozione e ottimi procacciatori d’affari), il frate cappuccino Francesco Forgione da Pietralcina alias Padre Pio è stato santificato nel 2002. Due anni dopo è stata inaugurata la sua super basilica a San Giovanni Rotondo, un progettone realizzato da Renzo Piano.

Il fiume di soldi generato da Padre Pio – iniziato all’incirca cento anni fa, con la vendita delle sue pezzette insanguinate – non ha solo ingrassato le tasche dei soliti noti, ma ha fatto anche cose buone. Ad esempio, ha permesso la realizzazione dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, dal 1956 eccellenza sanitaria della zona. Ora il brand Padre Pio si sta facendo largo anche all’estero, giusto lo scorso anno è stato impersonato sul grande schermo da Shia LaBeouf, che si è anche convertito al cattolicesimo per l’occasione.

Il film a Venezia non ha strappato molti applausi, ma abbiamo chiaramente per le mani il santo emergente, la next big thing, il prossimo San Francesco. Anzi, lo è già. Anzi, lo ha superato, perché dovendo decidere su chi attivare l’IA non hanno esitato a scegliere prima Padre Pio.

Per rompere il ghiaccio ho chiesto a Padre Pio una roba basica, cioè se parla inglese. Sai com’è, ti infilano nell’IA più famosa del momento, è una roba di respiro mondiale, come minimo dovrai parlare quattro o cinque lingue. E niente, parla solo italiano.

Allora ho chiesto a Padre Pio come vanno gli affari, e se il Covid ha davvero rallentato il turismo religioso. C’è una superpotenza di calcolo e ricerca dietro, vediamo che dati interessanti mi tira fuori. Niente, qui proprio non mi ha risposto.

Forse ho preteso troppo dal primo santo high tech della storia, così ho riformulato la domanda: il turismo religioso è ancora un buon affare? Sì, ha detto Padre Pio, ma è anche una crescita spirituale. Ottima risposta.

E insomma consiglieresti agli investitori di puntare su di te, gli ho chiesto?

Padre Pio non ha capito la domanda.

A questo punto ho avuto un vago sentore di delusione. Hanno usato la potenza dell’intelligenza artificiale, già famosa per una chat che di solito sorprende per la qualità delle risposte, e invece non parla inglese, dà risposte a dir poco elementari, e non capisce la maggior parte delle domande. Ad essere generosi, più che un servizio hi-tech potenziato da Chat GPT, questo Padre Pio virtuale mi sembra un fenomeno da quattro soldi pompato dal marketing.

E qui mi sono detto: ma allora è proprio come Padre Pio!

L’hanno ricostruito fedelmente, davvero un ottimo lavoro.

Visto che dalla chat sacra non è venuto fuori nulla, tiriamo fuori noi un po’ di dati, giusto il minimo (fonte: Il Mattino): la Basilica di San Pietro a Roma riceve circa 7 milioni di visitatori all’anno, mentre la Basilica di Padre Pio (anzi, dal 2002 San Pio) a San Giovanni Rotondo ne riceve poco meno, circa 6 milioni.

Quanto spenderà mai il pellegrino medio? Alloggio, pranzi, cene, offerte e gadget vari, vuoi che non gli esca di tasca un centone al giorno? Moltiplicato per 6 milioni di teste sono almeno 600 milioni di euro all’anno.

Abbiamo esagerato? Vogliamo fare 50€ al giorno a pellegrino? Ci vogliamo rovinare? Dai, roviniamoci: solo 300 milioni di euro, portati ogni anno in un territorio con meno di trentamila abitanti.

Il business di San Pio, che vivaddio ormai va avanti da un secolo, rischia quasi di eguagliare i numeri di San Pietro.

Mai sottovalutare i miracoli, soprattutto quando sono cringe.

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