I Carabinieri hanno smantellato un’importante rete di falsari d’arte in tutta Europa, sospettata di produrre e distribuire sofisticate repliche di opere di artisti famosi come Banksy, Pablo Picasso, Andy Warhol e Gustav Klimt.
In una dichiarazione congiunta rilasciata l’11 novembre, il reparto specializzato dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e la Procura della Repubblica di Pisa hanno confermato che 38 persone tra Italia, Spagna, Francia e Belgio sono sotto indagine per associazione per delinquere, ricettazione, falsificazione e vendita illegale di opere d’arte.
Origine dell’inchiesta e sviluppo delle indagini
L’inchiesta ha avuto origine l’anno scorso, quando i Carabinieri hanno sequestrato 200 opere d’arte contraffatte appartenenti a un imprenditore di Pisa. Tra queste, era presente anche una copia di un disegno dell’artista italiano Amedeo Modigliani. Quest’operazione ha condotto gli investigatori a scoprire sei laboratori di falsificazione: due situati in Toscana, uno a Venezia e tre in altre località europee.
La rete di falsari era specializzata nella produzione di repliche di opere di Banksy e Warhol, che venivano poi distribuite attraverso accordi con diverse case d’asta italiane compiacenti. Alcuni falsari avevano addirittura organizzato due mostre dedicate a Banksy con un catalogo pubblicato, in location prestigiose come Mestre, vicino Venezia, e Cortona in Toscana.
Complessivamente, più di 2.100 opere false sono state sequestrate, con un valore stimato sul mercato di circa 200 milioni di euro.
La collaborazione internazionale e il ruolo del Pest Control Office
“La nostra attività investigativa ha permesso di far luce su un sistema transnazionale di falsari collegato a case d’asta compiacenti,” ha dichiarato Teresa Angela Camelio, procuratrice capo di Pisa. La Camelio ha aggiunto che esperti dell’archivio di Banksy, che hanno collaborato alle indagini, hanno considerato questa operazione come “il più grande atto di protezione mai realizzato per l’opera di Banksy”.
Il Pest Control Office, l’organismo ufficiale che rappresenta l’artista, non ha rilasciato commenti immediati. Sul suo sito, l’ufficio segnala che la contraffazione è un problema diffuso e avverte gli acquirenti di fare attenzione a “costosi falsi” quando acquistano opere attribuite a Banksy.
Se la rete di falsari non fosse stata scoperta, ha spiegato la procuratrice, le opere false avrebbero potuto essere vendute a prezzi “simili a quelli delle opere originali degli artisti”, con un impatto rilevante sul mercato delle aste.
Altri artisti presi di mira dai falsari
Oltre a Banksy e Warhol, altri grandi nomi dell’arte dei secoli XIX e XX sono stati presi di mira dai falsari, tra cui Claude Monet, Vincent van Gogh, Salvador Dalí, Henry Moore, Joan Miró, Giorgio de Chirico, Marc Chagall, Francis Bacon, Paul Klee e Piet Mondrian.
Modigliani, in particolare, è un artista frequentemente contraffatto. In un caso separato, le autorità di Venezia hanno recentemente sequestrato un disegno attribuito a Modigliani che stava per essere venduto per 300.000 euro, rivelatosi poi un falso grazie all’intervento dell’unità di protezione culturale della città.
Nel 2017, una mostra di Modigliani a Genova fu chiusa dopo che un esperto concluse che almeno 20 dei 21 dipinti esposti erano falsi. E in un episodio celebre del 1984, tre teste scolpite in marmo, ripescate da un canale di Livorno e ritenute opere perdute dell’artista, si rivelarono uno scherzo ideato da tre studenti.
Esposizione delle opere sequestrate a Pisa
Molte delle opere sequestrate nell’ambito dell’Operazione Cariatide sono attualmente esposte al Palazzo Toscanelli di Pisa, un palazzo in stile rinascimentale che ospita gli Archivi di Stato.
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