I rivoluzionari indicatori dell’UE per la transizione ecologica

I rivoluzionari indicatori dell’UE per la transizione ecologica

Di
Alessandra Litrico
5 Maggio 2023

Qual è il vero impatto dei nostri consumi sulla salute e sull’ambiente? La commissione europea ha sviluppato un quadro per una transizione verso la sostenibilità, volto a compiere un passo di consapevolezza e ridurre l’impatto ambientale. L’Ue ha elaborato alcuni indicatori potenzialmente rivoluzionari che prendono in considerazione i limiti planetari per misurare le sue politiche legate alla sostenibilità ambientale.

Questi indicatori cambiano in maniera sostanziale il nostro modo di misurare il mondo, con un approccio più aderente alla realtà. Finora le performance sugli impatti della produzione sono state misurate nei singoli stati membri, ma è evidente come ciò non sia insufficiente se non si tiene conto anche dei consumi generati a livello globale in altre regioni del mondo.

 

Come capire i consumi

Capire come incidono i consumi e dove impattano maggiormente, significa scoprire in quali aspetti della nostra vita sarebbe opportuno cambiare comportamenti e abitudini, mentre sul piano nazionale ed europeo si traduce in future politiche sostenibili.

Gli indicatori sono il domestic foodprint e il consumption foodprint, cioè l’impronta legata alla produzione e l’impronta legata ai consumi. Il primo parametro si basa su un approccio legato alla produzione dei beni, per quantificare gli impatti ambientali nel territorio dell’Ue, mentre il secondo monitora l’impatto ambientale nella nazione in cui il bene viene consumato o utilizzato.

L’aspetto più importante è legato all’impronta dei consumi. In pratica, gli impatti ambientali dell’intero ciclo di vita di un prodotto vengono attribuiti al paese in cui viene consumato o usato. Se un cittadino europeo compra uno smartphone assemblato in oriente che contiene elementi estratti in sud America, tutte le materie prime necessarie per costruire il prodotto e poi smaltirlo, dalla nascita fino alla fine del suo ciclo di vita, vengono attribuite al paese in cui il cittadino vive. Questo cambio di prospettiva non è solo uno sfoggio statistico, ma una necessità per tutti noi: nell’Ue l’impronta legata ai consumi è aumentata del 4% dal 2010 al 2021. Gli impatti maggiori sono legati al settore alimentare (48%), seguito dall’impatto dei consumi nel settore delle abitazioni (19%) e nei trasporti (15%). 

 

Consumption footprint

Il nostro stile di vita e il modo in cui ogni persona gestisce i consumi, incidono sulla salute e sull’ambiente in maniera decisiva. La consumption footprint sarà utile per l’evoluzione degli impatti nel corso del tempo e per la definizione scientifica delle modalità per raggiungere la transizione ecologica: dalle modifiche a certi tipi di prodotti al consumo dell’acqua, dalle bonifiche in determinare aree di consumo alla gestione dei rifiuti. Gli stati membri possono utilizzare un tool per monitorare i loro impatti e prendere decisioni, ma anche i cittadini possono fare molto, perché con il Consumer footprint calculator, raggiungibile sul sito dell’Ue, possono valutare l’impatto dei consumi e modificare il proprio stile di vita per contribuire al raggiungimento di numerosi obiettivi per lo sviluppo sostenibile.

A breve saremo 10 miliardi di persone su questo pianeta, si renderà necessario cambiare il nostro sistema di produzione e consumo per garantire un domani migliore.

https://knowsdgs.jrc.ec.europa.eu/cfc 

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