La nuova collezione sarà in vendita nel 2018. Il colosso svedese prevede di utilizzare la nuova tecnologia anche per servizi on demand.
La multinazionale dei mobili in kit ha annunciato la produzione dei primi oggetti con la stampante 3D. Faranno parte della collezione Omedalbar, creata dallo stilista Bea Åkerlund e disponibile negli store dal prossimo anno.
L’oggetto di punta è una mano portagioielli da appendere alla parete. «Abbiamo iniziato il progetto un anno e mezzo fa, prevedendo il boom della stampa 3D nelle produzioni di massa. Nell’industria questa tecnologia è solitamente usata per i prototipi o gli stampi. Ora inizia a essere economicamente efficiente per la produzione di massa. In questo contesto, la mano Omedelbar avrà un posto nella storia della produzione» ha spiegato il responsabile del progetto Jakub Pawlak.
In futuro, Ikea prevede di utilizzare la stampa 3D per la creazione di oggetti decorativi, di piccoli pezzi oppure, se i costi di produzione continueranno a diminuire, per servizi on demand, con stampanti all’interno degli store per soddisfare le richieste dei clienti.
La storia di Ingvar Kamprad, fondatore di Ikea
Ingvar Kamprad nasce negli anni venti e già da piccolissimo comincia a fare business. A 5 anni vende fiammiferi ai vicini di casa. A 7 cerca “vicini un po’ più lontani”, nuovi clienti che raggiunge in bicicletta. Capisce presto che l’economia di scala può fare aumentare i profitti. Inizia quindi ad acquistare grandi quantità di fiammiferi e a rivenderli. I primi margini di guadagno lo portano a diversificare la sua offerta con semi, biglietti di auguri, decorazioni natalizie e poi matite, penne, portafogli. Il chiodo fisso di Ingvar è uno solo: prodotti a basso prezzo.
Ingvar fonda Ikea a 17 anni e non dimentica le origini neppure quando sceglie il marchio: IK sono le iniziali del suo nome e cognome, EA sono quelle della fattoria e del villaggio in cui è nato e cresciuto.
Eccellente negli studi, reinveste il premio datogli dal padre per i suoi ottimi voti, per dar vita al suo grande progetto. I clienti aumentano e cominciano le vendite per corrispondenza: agli inizi degli anni ’50, nasce il catalogo IKEA. In quello stesso periodo, all’interno delle offerte proposte, vengono introdotti anche i mobili. Per farlo, Ingvar si serve di fornitori locali.
L’idea dei prodotti imballabili in pezzi nasce per caso. A quel tempo i trasporti costano troppo e la gente preferisce trasportare la merce da sé. Ma portare via un tavolo con le 4 gambe montate diviene proibitivo. Così, un collaboratore ha la brillante idea di trasportare il tavolo separando le gambe. Da allora, i mobili IKEA vengono progettati rispettando 2 requisiti principali: il basso prezzo e la trasportabilità.