Il Dipartimento di Giustizia USA vuole lo ‘spezzatino’ di Google.

Di
Redazione Millionaire.it
20 Novembre 2024

Il monopolio di Google deve essere smantellato: vendere Chrome e nuove regole per l’AI e Android

Le autorità statunitensi stanno pianificando una mossa senza precedenti contro Google, una delle aziende tecnologiche più influenti al mondo. Il Dipartimento di Giustizia (DoJ) ha infatti annunciato l’intenzione di chiedere a un giudice di ordinare la vendita del browser Chrome per contrastare il monopolio dell’azienda sul mercato della ricerca online.

Questa proposta, una tra le più significative mai avanzate contro un gigante della Silicon Valley, si inserisce in una strategia più ampia del DoJ volta a introdurre “rimedi strutturali” per limitare l’uso monopolistico che Google fa dei propri prodotti. Secondo Bloomberg, l’azione legale potrebbe includere anche misure legate all’intelligenza artificiale (AI) e al sistema operativo Android.

 

Il cuore della disputa

Google, che fa capo alla holding Alphabet, domina il mercato globale della ricerca online con una quota del 90%. Se il giudice federale Amit Mehta dovesse accettare le proposte del DoJ, l’ecosistema tecnologico globale potrebbe subire cambiamenti radicali. Tra le richieste avanzate dalle autorità vi è anche l’obbligo per Google di concedere licenze sui dati per favorire una maggiore concorrenza.

Secondo i funzionari del DoJ e diversi Stati americani coinvolti nella causa, le pratiche monopolistiche di Google hanno causato “danni perniciosi” agli utenti, e ripristinare la concorrenza in un mercato “indispensabile” è di vitale importanza.

In risposta, Google ha annunciato che contesterà le accuse, definendo le proposte governative come un “eccesso di potere” che potrebbe nuocere ai consumatori. Lee-Anne Mulholland, vicepresidente degli affari regolatori di Google, ha dichiarato che il DoJ sta spingendo una “agenda radicale” che rischia di danneggiare non solo l’azienda, ma anche gli sviluppatori e l’innovazione tecnologica americana.

 

Un contesto di antitrust sempre più serrato

L’azione del DoJ contro Google trae ispirazione dai casi antitrust del passato, come quello intentato contro Microsoft negli anni ‘90 per sfidarne il predominio sul mercato software. Nel 2000, un giudice ordinò la divisione di Microsoft in due società, ma la sentenza venne successivamente ribaltata in appello, e il caso fu archiviato.

La causa contro Google, avviata durante l’amministrazione Trump e portata avanti sotto la presidenza Biden, ha guadagnato slancio lo scorso agosto quando un tribunale stabilì che l’azienda aveva violato le leggi antitrust, spendendo miliardi per costruire e mantenere il suo monopolio.

Google avrà tempo fino al 20 dicembre per presentare le proprie proposte in risposta alle richieste del DoJ.

 

Collaborazioni sotto scrutinio: il caso Anthropic

Mentre negli Stati Uniti il Dipartimento di Giustizia intensifica le pressioni su Google, nel Regno Unito la *Competition and Markets Authority* (CMA) ha recentemente concluso un’indagine su una partnership tra Google e Anthropic, azienda specializzata in modelli di intelligenza artificiale della serie Claude.

Google aveva investito 2 miliardi di dollari in Anthropic, ma la CMA ha stabilito che questo accordo non le conferisce un controllo materiale sulla politica commerciale della startup. Pertanto, l’autorità britannica ha deciso di non applicare le normative relative alle fusioni.

 

Il futuro di Google sotto pressione

Le conseguenze di queste azioni legali potrebbero ridefinire il panorama tecnologico globale. L’eventuale vendita di Chrome e l’introduzione di nuove regole per l’AI e Android potrebbero diminuire il predominio di Google, favorendo una maggiore diversità di attori sul mercato.

Nel frattempo, Anthropic, l’azienda coinvolta nell’investimento di Google, continua a sviluppare i suoi modelli di AI. Lo scorso mese, ha annunciato che Claude è ora in grado di eseguire compiti complessi come compilare moduli, pianificare eventi e persino costruire siti web.

La battaglia legale tra il governo degli Stati Uniti e Google si preannuncia come uno dei più importanti scontri tra regolatori e big tech degli ultimi decenni, con potenziali implicazioni per il futuro della tecnologia e della concorrenza globale.

 

 

 

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