Karin Kimbrough, economista capo di LinkedIn, ha studiato e analizzato i dati emersi da oltre 930 milioni di membri e 63 milioni di aziende sulla piattaforma: una miniera d’oro di dati sulle assunzioni e le tendenze del mercato del lavoro a livello globale. Dal suo studio emergono sette punti importanti.
1. Il numero di assunzioni a livello globale sta rallentando e il settore tecnologico è particolarmente colpito. Le aziende non stanno solo licenziando persone; stanno anche ritardando le nuove assunzioni. LinkedIn mostra un calo del 30% nelle assunzioni rispetto all’anno precedente, con le aziende di tecnologia e media che mostrano un calo del 50% nelle assunzioni.
2. Ci sono anche spunti positivi. I fornitori di assistenza sanitaria stanno assumendo infermieri, medici e personale amministrativo. Hospitality, energia e manifattura sono anche settori che stanno assumendo in modo aggressivo.
3. Sembra che i lavori da remoto si stiano esaurendo nonostante la grande domanda da parte dei professionisti. Solo l’11% dei lavori su LinkedIn sono da remoto, in calo del 20% rispetto a marzo 2022, eppure il 50% di tutte le domande sulla piattaforma sono per lavori da remoto.
4. I lavoratori stanno investendo su se stessi. Sempre più impiegati e professionisti si stanno rivolgendo alla formazione come percorso verso l’autonomia professionale e la competitività. “Se hai competenze richieste, hai una moneta per muoverti nel mercato del lavoro”. Ma invece di cercare MBA o altri titoli avanzati, i professionisti orientati alla carriera stanno investendo in competenze pratiche.
5. Le assunzioni riguardano forza lavoro sempre più diversa. LinkedIn ha visto un aumento dei datori di lavoro che richiedono competenze specifiche rispetto a lauree universitarie o titoli di lavoro precedenti. Tale domanda basata sulle competenze porta a un pool di talenti più grande e permette alle aziende di attrarre gruppi sottorappresentati e candidati diversi, compresi i candidati più giovani e più anziani.
6. L’intelligenza artificiale (IA) sconvolgerà i lavori di fascia media. A differenza delle precedenti rivoluzioni tecnologiche, che hanno colpito maggiormente le posizioni a bassa qualifica, l’IA è probabile che sconvolga la “fascia di competenze medie” come contabili, ricercatori e copywriter. L’ascesa dell’IA è un’altra ragione per cui Kimbrough ritiene che la formazione delle competenze sia cruciale. “Penso che le aziende oggi abbiano la responsabilità di assicurarsi che i loro lavoratori facciano percorsi di formazione sull’IA in modo che possano acquisire nuove competenze”.
7. Le donne fanno più fatica sul mondo del lavoro. I dati di LinkedIn mostrano che le differenze tra donne e uomini in posizioni di leadership crescono man mano che entrambi i gruppi salgono di rango. Mentre la forza lavoro in fase iniziale di carriera è abbastanza equamente divisa per genere, le donne diminuiscono di circa 10 punti percentuali ogni 10 anni. Quando i professionisti sono, ad esempio, da 20 anni nel mondo del lavoro, 2,2 uomini passano a posizioni di leadership per ogni donna.
Ma cosa possono fare i leader per affrontare la disparità si genere? Principalmente le aziende dovrebbero rivedere i loro processi di selezione eliminando diversi filtri e abbracciare modelli di mentorship e sponsorship una volta che le donne entrano in azienda.
Rimane da capire, soprattutto per il mercato del lavoro italiano noto per le sue inefficienze e rigidità, come poter trasformare queste osservazioni e suggerimenti in azioni pratiche.
Cosa sta facendo la tua organizzazione per affrontare alcune delle sfide sollevate da queste sette osservazioni?
Come stai formando i tuoi lavoratori per i lavori del futuro?