Il Governo delle startup

Di
Giovanni De Lisi
2 Marzo 2018

Se al potere arrivassero quelli che Steve Jobs ha definito foolish? È la domanda che si è fatto uno startupper di successo, Giovanni De Lisi, che per Millionaire ha immaginato un governo fatto dagli innovatori. Il risultato? È un articolo ironico e istruttivo al tempo stesso. «Le nuove generazioni hanno bisogno di istituzioni all’avanguardia, capaci di intervenire presto nei processi che l’innovazione sta imponendo a livello mondiale».

A pochi giorni dall’inizio di una nuova legislatura e di un nuovo esecutivo, ho provato a immaginare con lucida follia “Il Governo delle startup”. Mi sono chiesto: se al potere arrivassero gli innovatori? Se al potere arrivassero quelli che Steve Jobs ha definito foolish? Così ho immaginato le figure più adatte a ricoprire i ruoli chiave del “Governo delle startup”.

1. Presidente del Consiglio: Stefano Mainetti, Ad di PoliHub

Affiderei questo ruolo chiave a uno dei leader dell’ecosistema italiano delle startup: Stefano Mainetti, Ad di Polihub, l’Incubatore del Politecnico di Mliano. Ha grande preparazione, grande visione e altissima professionalità che ha saputo mettere al servizio dell’innovazione italiana, trasformando il Polihub di Milano nel quinto incubatore universitario al mondo.

2. Ministro dell’Economia e delle Finanze: Gian Luca Comandini, esperto di criptovalute

Considerato uno dei maggiori esperti italiani di fi nanza criptovalutaria (bitcoin), è tra i fondatori di AssoBit, associazione italiana delle imprese e degli imprenditori che operano con la tecnologia blockchain.

 

3. Ministro degli Affari esteri e Cooperazione internazionale Francesco Nazari Fusetti, Ceo di CharityStars

Fusetti ha solo 30 anni, ma già a 21 aveva fondato ScuolaZoo, azienda che oggi conta 20 dipendenti e un fatturato di circa 10 milioni di euro. Nel 2013, fonda anche CharityStars, piattaforma di aste di beneficenza online, oggi presente a livello internazionale. Francesco è un imprenditore cosmopolita, che vive tra l’Italia e gli Usa. È stato anche il primo italiano ad aver concluso, con un successo, una ICO per AIDCoin, la prima criptovaluta non profit al mondo (ne parliamo su Millionaire di marzo, ora in edicola, ndr).

4. Ministro dell’Interno: Agostino Santoni, Ad di Cisco Italia

Di sicurezza ne sa parecchio, tanto che è stato il promotore in partnership con il Comune di Milano, del progetto Safer Milan. Obiettivo: integrare e rafforzare i sistemi di sicurezza fisica, di monitoraggio del traffi co, di monitoraggio ambientale con reti e piattaforme adeguatamente protette utilizzando le più evolute soluzioni di cybersecurity.

5. Ministro dell’Ambiente e Tutela del territorio e del mare: Fabio Desilvestri, Ceo di MicroWaste

È il Ceo di MicroWaste, una startup che punta a risolvere, su scala nazionale e internazionale, il problema dei rifiuti contenenti amianto in modo ecologico. Converte i rifiuti pericolosi in materiale sicuro grazie a una tecnologia a microonde.

 

6. Ministro della Giustizia: Giorgio Pallocca, Ceo di Netlexweb

Tra le numerose sue attività, ha creato un Cloud chiamato Netlexweb. È uno strumento pensato proprio per la gestione dei luoghi dove la giustizia inizia il suo corso, gli studi legali, al fine di velocizzare e semplificarne l’opera. Un’idea incredibile che, a pochi mesi dal lancio, aveva già conquistato 500 studi legali (e oggi migliaia). Questo energico startupper di Velletri ha solo 36 anni, ma già ha alle sue spalle un’esperienza da veterano, maturata facendo la spola tra l’Italia e Palo Alto, lavorando come Cto per una startup americana.

7. Ministro delle Infrastrutture e trasporti. Chi è il primo nome che mi è venuto in mente, secondo voi?

Mi candiderei subito e, se in un governo reale potrei sembrare di parte, nel “Governo delle startup” non ci sarebbe niente di più innovativo di farsi avanti e mettere a disposizione la propria esperienza al servizio dello Stato (Giovanni De Lisi ha fondato Greenrail e inventato una traversa ferroviaria ecosostenibile. Ha appena ricevuto una commessa da 75 milioni di dollari per un’azienda americana, ndr).

8. Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali: Marco Porcaro, Ceo di Cortilia

Founder di Cortilia, il primo e-commerce di prodotti alimentari a filiera corta, che permette di ricevere direttamente a casa eccellenze locali e nazionali in pochi clic, portando a tavola la freschezza di frutta e verdura appena colte.

 

9. Ministro del Lavoro e Politiche sociali Andrea De Spirt, Ceo di Jobyourlife

De Spirt sembra essersi già portato avanti per ricoprire questa carica ideando nel 2012 il suo Jobyourlife, un portale che mette in contatto domanda e offerta di lavoro geolocalizzando gli annunci. Oggi la piattaforma conta oltre 50 aziende clienti, tra cui colossi come McDonald’s, Accenture, Gruppo Coin, Inditex e Teddy.

 

10. Ministero della Pubblica istruzione Chiara Burberi, Co-founder di Redooc.com

Disse Nelson Mandela: “L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo”. È importante per le nuove generazioni prepararsi ad affrontare un mondo in continuo cambiamento al fine di diventare degli adulti e cittadini responsabili. Chiara Burberi sarebbe la persona ideale per questa missione e questa carica, avendo fatto dell’istruzione e dell’innovazione una missione. Nel 2014 ha fondato Redooc, una piattaforma di didattica digitale, ottimizzata per Lim, pc, tablet e smartphone, dedicata alle materie Stem per le scuole.

11. Ministero dei Beni e Attività Culturali e Turismo Alessandro Petazzi, co-fondatore e Ceo di Musement

La startup di cui Alessandro è Ceo è una sorta di compagno di viaggio e personal concierge digitale per scoprire le principali attrazioni delle città con offerte su misura per trovare le più belle esperienze in 450 città del mondo. Musement consente prenotazioni di biglietti e tour in un’unica App. A ottobre 2017 Musement ha comprato un’azienda rivale olandese, Triposo. Immaginate quante cose potrebbe fare Alessandro.

L’articolo completo di Giovanni De Lisi “Il Governo delle startup” è pubblicato su Millionaire di marzo, ora in edicola, a p. 106. 
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